La vita delle mamme è complicata. Tante cose da fare, tutto sempre sulle loro spalle, nessun aiuto di solito che arriva dall’interno della famiglia e dall’esterno. È normale arrivare a fine giornata e pensare che sia andato tutto storto. Come nelle 12 immagini che ritraggono le 12 brutte giornate di altrettante mamme che dimostrano in modo impressionante quanto sia difficili essere donne e madri.
La cena è ancora buona, basta solo tagliare via le zone bruciacchiate
Va bene, chiamiamo la pizzeria e facciamoci portare le pizze a casa con l’asporto.
Quando perdi di vista il piccolo anche solo per un minuto
Il commento della mamma è stato: “Come possono togliere le macchie dai sedili di pelle entro mezz’ora prima che mio marito torni a casa e uccida tutti quanti?”.
Il taglia mele di mia madre si è rotto mentre lo stava usando
No, la mela così non si può più mangiare. Quell’attrezzo è pericolosissimo!
La lettera dalla banca
“Mia madre ha ricevuto una lettera dalla mia banca. Dovrebbe confermare la mia morte. A quanto pare l’assicurazione pensionistica ha fatto un casino e ora le autorità pensano che io sia morto”.
La mamma pensava che la macchina del caffè fosse rotta
E invece non lo era….
La mamma ordina online il tiragraffi per i gatti
“Nella foto a sinistra puoi vedere l’albero rampicante che mia madre ha ordinato per i nostri gatti. Sulla destra puoi vedere cosa è arrivato nella posta”.
Che fine ha fatto il telefono?
“Il telefono di mia madre era incastrato nella portiera di un’auto”.
Il lavoro a maglia della nonna
“Mia nonna ha lavorato a maglia per oltre due ore prima di notare che aveva scritto male”.
L’armadio rotto
“Le guide di trasporto nell’armadio di mia madre si sono rotte, quindi tutto è caduto”.
Piccolo incidente
Quando una mamma ha un piccolo incidente nel negozio e i figli lo raccontano…
La carta di credito
Dov’è finita la carta di credito?
Lo specchio davanti alla finestra
Così succedono gli incidenti domestici: “Mia madre ha lasciato accidentalmente lo specchio vicino alla finestra. Lo ha scoperto dopo”.