I genitori devono educare i bambini, adottando strategie e regole che devono essere rispettate da tutti quanti. Capita che a volte i bambini superino un po’ i limiti ed compito di mamma e papà fare in modo che comprendano quanto questo atteggiamento sia sbagliato. Quali sono le regole per rimproverare i bambini e fare in modo che tali comportamenti non siano vissuti come un trauma dai più piccoli di casa?
Il rimprovero è utile per far crescere i bambini ed educarli a rispettare le regole condivise in casa. così impareranno a rispettare anche quelle della società, prima a scuola e poi nella vita da adulto. Non sempre però è facile per i genitori capire come riprendere i figli quando non si comportano come dovrebbero. Sgridare i bambini è utile, a patto di sapere come fare affinché questa modalità di dialogo faccia davvero bene al bambino e non sia vissuta troppo male, in maniera negativa.
Sgridare un bambino gli fa capire che violando le regole si hanno delle conseguenze. Si deve rimproverare un figlio solo quando ha contravvenuto a un divieto o una regola condivisa: se non sa che una cosa non si può fare, inutile sgridarlo, in questi casi è meglio spiegare quello che ha fatto e perché non lo deve fare più. Niente sculacciate, niente sberle, niente dolore fisico: questo tipo di rimprovero è controproducente, perché così facendo i bambini perdono la fiducia negli adulti. E possono diventare più aggressivi e antisociali.
Le punizioni corporee non fanno mai bene, in nessun caso. Anzi, fanno peggio. Così come è controproducente urlare o alzare troppo la voce. Dobbiamo cercare di mantenere la calma e cercare con pazienza di spiegare quello che è successo e per quale motivo lo stiamo sgridando.
Ci sono delle regole da seguire per poter sgridare in modo sano i nostri bambini, evitando traumi o comportamenti che potrebbero non aiutarli a crescere in modo ottimale. Ecco cosa dobbiamo sapere:
- Il bambino va rimproverato nel momento giusto, quando sta sbagliando, perché solo questo è il modo per far comprendere ai più piccoli che il rimprovero serve a capire che quel comportamento è sbagliato. Se lo facciamo in un altro momento non correlato all’azione sbagliata, lo manderemo in confusione.
- Parlare sinceramente con il bambino. Cercare di capire le sue ragioni e spiegare quelle dei genitori. Così da creare un rapporto di fiducia.
- Fare delle domande al bambino, proporgli delle attività, cambiare ambiente per fargli comprendere indirettamente come reagire nelle diverse situazioni.
- Non essere troppo critici o aggressivi nei suoi confronti. Questi atteggiamenti causano paura, ansia, nervosismo e provocare maleducazione e disobbedienza.
- Non dire sempre no, perché può impedire al bambino di non capire davvero quando quel no ha un senso.
Solo in questo modo il rimprovero sarà davvero un momento educativo di crescita.