Phil Mick è un ragazzino che non sta vivendo bene la sua adolescenza. Purtroppo come molti altri bambini è vittima di bullismo a scuola, quel luogo dove i più piccoli dovrebbero imparare a socializzare, ma che per molti non è un posto spensierato dove trascorrere gran parte della giornata. Diventa un vero e proprio inferno, a causa di compagni di scuola che rendono impossibile la vita delle vittime di bullismo.
Il bullismo è un fenomeno che tutti dovrebbero combattere: non riguarda solo aggressioni fisiche, ma anche violenze verbali che mettono in difficoltà chi ne soffre. Spesso i genitori di bulli e vittime sono inconsapevoli di quanto avviene a scuola. E anche presidi e professori tendono a minimizzare i comportamenti, atteggiamento sbagliato che porta a ingigantire un fenomeno che deve essere stroncato sul nascere.
Lo sa bene Phil Mick, che aveva molti problemi con i suoi compagni di scuola. Il primo giorno dopo le vacanze estive era molto nervoso: aveva paura di rimettere piede in classe. Ma per fortuna aveva al suo fianco degli amici pronti ad aiutarlo in un modo semplicemente incredibile.
Phil Mick, infatti, è arrivato a scuola nel giorno di rientro dalla pausa estiva in moto, accompagnato da una cinquantina di motociclisti che gli hanno dato il coraggio necessario. Tammy, la sua mamma, era preoccupata per la sua salute fisica e mentale. Parlare con gli altri genitori e con gli insegnanti non è servito a nulla. La donna, allora, si è rivolto a un caro amico, Brent Warfield, il direttore delle vendite di “KDZ Motorcycle Sales & Service”. Dopo aver sentito cos’era successo ha organizzato un piccolo raduno di motociclisti per aiutarlo.
Non puoi sentire un undicenne parlare di sé in quel modo, che tutti lo prendono a calci e lo picchiano perché non indossa bei vestiti o perché è sovrappeso. Io stesso ho un figlio di 11 anni ed ero molto impressionato.
Queste le parole di Brent, che ha subito condiviso la storia di Phil con i suoi amici motociclisti della zona che, colpiti dalla situazione, si sono uniti all’appello. E nel giorno del rientro a scuola hanno accompagnato il ragazzino con le loro moto, le loro giacche di pelle e gli stivali, pronti a prendersi cura di lui.
Il messaggio lanciato dai motociclisti era forte e chiaro: a scuola non c’è spazio per il bullismo. E sembra aver funzionato, perché ora Phil è più sicuro di se e fiducioso.
Una bellissima storia da condividere.