Tutti i genitori si chiedono spesso se i loro bambini siano realmente felici o meno. Spesso i bimbi sono obbedienti e calmi e noi interpretiamo questi segnali come un modo per dirci che sono sereni e gioiosi. Ma non sempre è così. Gli esperti sottolineano che obbedienza e calma non sono per forza sinonimi di felicità. Può essere così o può non essere così.
Tutte le sere i genitori si chiedono se i propri figli sono felici. A volte li vediamo così irrequieti da credere che non siano in realtà felici. Mentre altre volte li vediamo calmi e tranquilli e nella nostra mente si forma un’immagine di felicità estrema. Ma non sempre è così. Tutto dipende da come affrontano la vita ogni giorno.
Secondo la scienza, infatti, un bambino vive serenamente la sua infanzia se urla, canta, esplora, salta e torna a casa tutto sporco. Ovviamente ogni piccolo ha il suo carattere. Ci saranno bambini che sono un po’ più agitati e irrequieti. E altri che, invece, sono più calmi e pacati, introversi, che non esagerano con tutto questo. Ma più possono esprimersi, qualunque sia il loro carattere, più saranno felici. Se invece i bambini non vogliono giocare, se ne stanno sempre in disparte e non parlano mai con nessun altro, questo potrebbe essere un campanello d’allarme.
Ogni genitore deve avere la responsabilità di motivare i propri figli per sviluppare la propria personalità, per poter mettere in campo ogni giorno le proprie capacità, per dimostrare quello di cui sono capaci e che vorrebbero fare nella vita. Dobbiamo capire se come stanno crescendo sono felici o meno. Se quello che fanno li rende felici o meno. E se noi possiamo fare qualcosa per fare in modo che il grado di felicità sia sempre più alto.
I bambini sono bambini. E devono fare i bambini. Quello che possiamo fare noi genitori è porre dei limiti e delle regole, che possano guidare i bambini a scoprire in autonomia il ondo, cos’è bene e cos’è male, cosa li rende felici e cosa li rende tristi. Regole da stabilire fin dalla prima infanzia, parlando e spiegando tutto ai più piccoli di casa con calma e tranquillità, senza mai incutere timore, paura, ma solo rispetto. Perché i bambini rispettosi sono più felici e accettati ovunque.
I nostri figli commetteranno errori e non possiamo evitarlo. Anzi, non dobbiamo evitarlo, perché impareranno dai loro sbagli. E se avremo seminato bene, quando sbaglieranno saranno loro a rivolgersi a noi per essere aiutati, indirizzati, guidati.
Le regole vanno sempre rispettate per vivere in famiglia e nella società, rispettando i tempi e i bisogni di tutti quanti. Ma questo non vuole dire impedire ai bambini di essere bambini. Di urlare, di correre, di sporcarsi. Fa parte del loro crescere e sono esperienze che non torneranno mai più.
Lasciamo che i nostri figli abbiano un’infanzia sana e felice. Ritorniamo a essere le loro guide pazienti, amorevoli e felici della loro felicità.