PatriziaLo sapevi che le donne sono in Marina dal 1942? L’esercito americano ha voluto raccontare oggi quanto sia sempre stato fondamentale il contributo femminile. L’introduzione di soldatesse tra le fila dell’esercito a stelle e strisce, nei suoi diversi dipartimenti, non è una novità recente. All’epoca della seconda guerra mondiale le chiamavano Waves, che tradotto in italiano significa onde.
Le donne prestano servizio nell’esercito degli Stati Uniti d’America proprio dai tempi della seconda guerra mondiale. Hanno giocato un ruolo fondamentale nella lotta al nazismo:
Le Navy WAVES sono state istituite nel 1942, dopo che il presidente Franklin D. Roosevelt ha firmato la legge pubblica 689, consentendo alle donne di prestare servizio nei vari rami militari.
Non si trovavano in prima linea al fronte, come i colleghi uomini, ma lavoravano in ufficio, per il controllo del traffico aereo, in ospedale, ad esempio. Solo 30 anni dopo, nel 1972, le Waves vennero sciolte: tutte le donne soldato appartenenti alle Waves facevano parte come i colleghi uomini dell’unico corpo previsto negli Stati Uniti d’America che porta il nome di Marina americana. Tutti fianco a fianco.
Da quando il corpo è stato istituito e in particolare dagli anni Settanta in poi, sempre più donne hanno scelto di servire il proprio paese. Anche come infermiere e dottoresse in zone difficili del mondo, come ben spiegano nel sito dedicato ai veterani:
Queste donne e questi uomini nel corpo infermieristico della Marina sono tra i migliori al mondo in quello che fanno. Queste infermiere prestano servizio su portaerei dispiegate a prua e strutture a terra, nonché sulle navi ospedale della Marina degli Stati Uniti, fornendo i più alti livelli di assistenza medica per le persone in tutto il mondo.
Ci sono donne e uomini che servono il paese in modo diverso: chi in prima linea, chi in ufficio chi come infermieri e infermiere, ma anche dottori, in mezzo alle barelle, per dare una mano a chi rimane ferito o sta male, dimostrando forza, coraggio e tanto sangue freddo in situazioni davvero difficili da affrontare.
Una bella storia da condividere.
