Essere genitori è la più grande sfida che un essere umano possa affrontare. Devi prenderti cura della salute fisica, mentale ed emotiva dei tuoi figli e farli vivere serenamente e in salute. Nessuno però ti dice quanto sia importante insegnare loro ad essere buoni.
Ecco perché guardare i tuoi figli crescere e diventare delle brave persone deve essere già una grande soddisfazione per una mamma o per un papà, ciò significa aver avuto successo nell’educazione e quindi essere stati dei genitori competenti.
I bambini imparano copiando
I figli sono come una spugna, assorbono gran parte degli atteggiamenti dei genitori e imparano a capire il mondo e a viverci dentro, attraverso il nostro modo di farlo.
Nei primi anni di vita, mamma e papà sono il loro unico esempio da dover seguire, copiano il bene ma anche il male. Se vuoi un bambino educato, gentile e sensibile, le tue azioni devono essere coerenti, tu stesso devi essere gentile, generoso e soprattutto empatico.
Educare all’empatia
Da poco si è cominciato a parlare di empatia. Prima, l’importanza e il significato di questa parola non erano nemmeno contemplati.
L’importanza di crescere individui empatici è nata dal bisogno di combattere l’aumento del bullismo, della crudeltà contro gli animali e delle mentalità frivole ed egoiste. Coltivare l’empatia è diventato necessario per sviluppare all’interno della società valori e atteggiamenti positivi come la benevolenza, la generosità e la gentilezza.
Ma non è facile insegnare ad un bambino ad essere empatico. Soprattutto alle nuove generazioni che sono immerse fin dalla tenera età in un mondo individualista, basato sull’esaltazione del proprio sé e sull’abbattimento del prossimo, perché visto come potenziale minaccia per la propria scalata al potere e alla popolarità.
Detto questo, se tuo figlio è empatico, questo ha tanto valore, quanto il fatto che sia il più intelligente della classe o la medaglia d’oro in qualche sport.
Aver cresciuto un figlio di animo buono, capace di mettersi nei panni degli altri è un grande risultato! E non devi solo applaudire lui, ma anche te stesso.
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