Il percorso scolastico vero e proprio del bambino, inizia, più o meno, con la scuola elementare, durante la quale è importantissimo l’appoggio e il seguimento da parte dei genitori, soprattutto durante lo svolgimento dei compiti a casa. A poco a poco il bambino andrà acquisendo da solo un suo metodo di studio, che successivamente farà talmente tanto suo da non aver quasi più bisogno di essere seguito. Ma in questo articolo ci concentreremo su alcuni consigli per come aiutare fruttuosamente i nostri figli nello svolgimento dei compiti della scuola primaria.
Tempo ed organizzazione del pomeriggio
Dopo 5/6 ore di scuola, il bambino può giustamente essere stanco, di conseguenza è meglio non forzarlo ad iniziare i compiti subito dopo il pranzo, bensì anche una o due orette dopo, in modo da aver avuto il tempo di riposarsi, rilassarsi o svagarsi un po’. Però è anche sconsigliata l’ora tarda per fare i compiti, poiché è invece durante le prime ore pomeridiane che il cervello continua ad essere “sveglio” e a mantenere l’attenzione attiva. Inizieremo quindi con lo svolgimento dei compiti delle materie percepite più difficili ed articolate, per concludere con quelle più semplici, mano a mano che l’attenzione vada diminuendo. È bene sempre spiegare al bambino eventuali incomprensioni dell’esercizio e stargli accanto fisicamente durante lo svolgimento dei compiti.
Leggere e capire
Come ulteriore consiglio, è sempre meglio cominciare dalle materie scritte, e poi dedicarsi a quelle orali. Fare leggere al bambino i titoli degli esercizi a voce alta, anche più volte, in maniera che ne comprenda bene lo svolgimento; e se dovesse incontrare delle difficoltà saremo noi a spiegare l’esercizio con altri esempi, o dandogli un feedback iniziale, in modo che poi lui continui a svilupparlo in maniera autonoma. Altra cosa molto importante, soprattutto durante la scuola elementare, è la familiarizzazione costante con penne e matite, quindi invogliare il bambino a scrivere e/o disegnare e colorare tutti i pomeriggi possibili.
Scrittura e lettura
Arrivato in seconda elementare, il bambino sa già leggere e scrivere, più o meno, però sicuramente ha già le basi; quindi se per esempio un pomeriggio ci sono pochi compiti, o nessun compito, approfittiamone per stimolare il miglioramento dell’ortografia proponendo dettati presi da libri di favole ad esempio, in modo da catturare l’attenzione del bambino in maniera anche piacevole. Anche per la matematica, sarebbe ottimo dedicargli del tempo tutti i pomeriggi o quasi, con dei calcoli base, aiutandosi con i regoli prima, con le mani dopo, fino ad arrivare ai calcoli a mente.
Avere un metodo è molto importante
Come accennato prima il “metodo di studio” viene impostato sin dall’inizio della scuola, per poi essere fatto proprio da ogni singolo studente, in modo che arrivato in quarta/quinta elementare sia già in grado di svilupparlo in maniera autonoma, per poi essere assolutamente indipendente nel corso della scuola secondaria, cioè durante le medie. Ovviamente se si presentasse il caso di un’incomprensione di uno specifico esercizio o la difficoltà in una determinata ricerca, o studio particolare, è giusto che il bambino sappia di poter contare con la disponibilità dei genitori.
Come sostenere i bambini con i compiti della scuola elementare
Sicuramente il passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare segna un cambiamento importante tanto nella vita del bambino quanto in quella dei genitori stessi; il bambino si prepara a lasciarsi alle spalle l’età infantile per affacciarsi all’età adolescenziale, mentre il genitore deve accettare la crescita di quello che non è più un cucciolo, ma bensì un piccolo uomo che comincia un suo percorso. Di conseguenza, per sostenere al massimo i nostri figli, in questo inevitabile passaggio, dobbiamo raggiungere un alto livello di autocontrollo, proprio per evitare al bambino eventuali traumi derivanti da questo passo così radicale che stanno per compiere, verso la maturazione e la crescita.
Se prima erano abituati, infatti, alla scuola materna dove tutto, o quasi, era giocare e colorare senza limiti di tempo o regole ben definite, adesso dobbiamo prepararlo ad un altro specchio di percezione. Evitando di farglielo vivere con preoccupazione, ma anzi presentandolo come una nuova ed entusiasmante avventura, gli parleremo delle nuove belle amicizie che farà, delle nuove maestre che conoscerà, delle interessanti attività che svolgerà, e anche aprendo gli occhi su prospettive più ampie come ad esempio le gite scolastiche, le attività sportive, e i laboratori pomeridiani che sicuramente amplieranno di gran lunga la visione del percorso scolastico che andranno ad affrontare.
Troppi compiti a casa
Spesso e volentieri gli ormai gruppi Whatsapp di mamme e maestre centrano l’attenzione su un tema sempre più “caldo” e costante nelle varie conversazioni, i compiti a casa. Conversazioni che variano con le varie tesi di chi sostiene che non dovrebbero caricare eccessivamente il bambino di compiti a casa, altri che sostengono il contrario, e che quindi sia giusto, o chi opta per un equilibrio tra ore scolastiche dedicate allo svolgimento di alcuni direttamente a scuola, per poi completarli a casa, ecc… Ma mentre l’enigma su cosa sia più giusto o no, i genitori, in ogni caso, si ritrovano tutti i giorni a dover far fronte ai compiti a casa da svolgere. Detto questo vediamo alcuni accorgimenti e consigli che possono aiutare in questa attività per sostenere i bambini nel loro impegno quotidiano:
- Ottimo consiglio è il lavoro di squadra, ovvero, se abbiamo dei conti da fare, o svolgere qualche lavoro al computer, o controllare e rispondere ad email, o riguardare documenti vari, ecco una bellissima occasione per sederci accanto a nostro figlio e fargli capire che si lavora insieme però in maniera indipendente, ognuno con le proprie cose da fare, ma che se dovesse avere bisogno voi siete lui con lui pronti ad aiutarlo.
- Dividere i compiti tra mamma e papà è anche un’ottima tecnica, non solo per ridurre le tempistiche, ma in generale per il famoso “a ciascuno il suo”; se ad esempio mamma è più brava con le materie artistiche ed umanistiche, e papà con quelle tecniche e scientifiche, o viceversa, è cosi che divideremo l’aiuto da dare al bambino.
- Evitate, come potete, di ridurre il compito ad un mero e “triste” esercizio, ma anzi parlatene, confrontatevi con il bambino, chiedetegli cosa ha capito, cosa sa sull’argomento in questione, e ampliate le sue vedute con le vostre conoscenze in modo da aprire la sua mente ad altre appetitose prospettive per svolgere il compito.
- Non fate l’errore di svolgere i compiti al posto del bambino, o di dargli le risposte belle e pronte, ma anzi stimolatelo ad arrivarci da solo, con qualche indizio magari, ma che trovi lui da solo la soluzione.
- Non fate neanche l’errore di lasciarlo lì a struggersi se non riesce proprio a venirne fuori; cerchiamo sempre un equilibrio tra l’essere sempre pronti ad aiutarlo, ma anche al doversela sbrigare da solo. Se proprio non riuscisse nell’intento allora gli daremo la soluzione ma densa di una bella spiegazione in maniera che alla prossima sappia già come comportarsi in merito.
Bene, mamme e papà presenti e futuri, speriamo, con questo articolo di avervi dato qualche consiglio utile su questo tema discusso e ridiscusso che sono i compiti per casa. Molti pediatri sostengono che l’eccesso dei compiti a casa non è assolutamente sano, e non abbiamo bisogno di studi scientifici per capire che troppi compiti tolgono anche del tempo pomeridiano da dedicare ad altre importantissime attività come lo sport, o il semplice tempo da condividere in famiglia o con gli amichetti. Quindi sta a noi cercare di trovare sempre una sorta di equilibrio e di organizzazione per svolgere al meglio, e senza stress, tutto con calma e perché no anche un pizzico di divertimento. Alla prossima.