Le perdite di sangue nei primi mesi di gravidanza devono sempre preoccupare? Nei nove mesi di gestazione la futura mamma si augura che tutto possa andare bene. E di non dover stare in apprensione per piccoli o grandi disturbi che potrebbero capitare durante il lungo percorso che porterà a stringere tra le braccia il proprio bambino.
Purtroppo non sempre tutto procede senza intoppi. Le perdite ematiche vaginali sono abbastanza comuni nelle prime settimane di gravidanza. Secondo le stime possono colpire nel primo trimestre il 10-25% delle donne. Ovviamente non sempre dobbiamo allarmarci, perché nella maggior parte dei casi si tratta di fenomeni fisiologici, provocati proprio dall’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero.
Telefonare al proprio medico curante o al proprio ginecologo potrebbe però far stare più tranquilla ogni donna che scopre di aver avuto o di avere ancora delle perdite di sangue quando ha appena saputo di essere incinta o quando sospetta che ci sia effettivamente una gravidanza in corso, ma non ha ancora eseguito il test di gravidanza per averne la certezza.
I disturbi più comuni dei primi mesi di gravidanza
Il primo trimestre di gravidanza e il terzo trimestre di gravidanza sono considerati i più delicati. Il corpo affronta durante i nove mesi dei cambiamenti incredibili. E ogni donna deve fare i conti con disturbi e fastidi che possono essere diversi anche da gravidanza a gravidanza e non solo da futura mamma a futura mamma.
La gravidanza coinvolge tutto l’organismo femminile. Ed è assolutamente normale soffrire di piccoli disturbi e problemi durante le settimane che scandiscono la gestazione della donna. Di solito si tratta di malesseri che si risolvono facilmente, ma non bisogna mai sottovalutare i campanelli d’allarme che il corpo manda. Meglio fare una telefonata in più al medico e vivere più serenamente un periodo tanto bello quando delicato per ogni donna.
I disturbi più frequenti che le donne possono sperimentare dal momento in cui la gravidanza ha inizio e per il primo trimestre di solito sono:
- Nausee mattutine, con episodi anche di vomito, sempre al mattino, di solito.
- Bruciore allo stomaco, che molte donne sperimentano per tutto l’arco della gravidanza.
Salivazione abbondante. - Dolori a livello dell’addome, a causa dell’ovulo che si sta insediando nell’utero e di quest’ultimo che si prepara ad accoglierlo.
- Stitichezza, ma anche diarrea, quindi due disturbi opposti.
- Cambiamenti per quello che riguarda il gusto e l’olfatto, con una maggiore sensibilità a sentire sapori e odori molto forti e intensi.
- Insonnia, una condizione che potrebbe accompagnare la futura mamma nei primi mesi, soprattutto per l’ansia legata a un momento così importante.
- Tensione al seno, perché il corpo si sta preparando ad accogliere il bambino, ma anche alla fase successiva, post parto.
Cause e sintomi delle perdite di sangue nei primi mesi di gravidanza
Le cause delle perdite ematiche vaginali possono essere differenti e possono riguardare proprio la gravidanza in corso:
- Nella maggior parte dei casi le perdite si manifestano a causa di una rottura di un vaso della parete uterina e questo non deve allarmare.
- Potrebbe trattarsi delle perdite da impianto, quelle che si verificano quando l’ovulo fecondato da uno spermatozoo si va ad annidare nell’utero. È assolutamente normale che si manifestino delle piccole perdite, che a volte vengono scambiate per lo spotting da ciclo mestruale (ritardando così la scoperta della gravidanza se si decide di non eseguire il test).
- A volte le perdite potrebbero riguardare la presenza di un polipo cervicale, che però non deve destare particolari preoccupazioni. È una condizione che solitamente si risolve con facilità, senza problemi per la gravidanza in corso.
- Distacco della membrana più esterna dell’uovo fecondato, quella che poi andrà a formare la placenta. In questo caso il rischio è che il feto non riceva più nutrimento attraverso il cordone ombelicale, per questo bisogna intervenire.
- Purtroppo a volte le perdite ematiche vaginali sono da collegare a un aborto interno e spontaneo: la gravidanza si è purtroppo interrotta e l’organismo cerca in questo modo di espellere il sacco ovulare. L’aborto spontaneo si manifesta nelle prime 13 settimane di gravidanza e i segnali sono perdite e crampi addominali molto forte. Ma non tutte le donne hanno sperimentato le perdite. L’aborto spontaneo si verifica nel 10% del totale delle gravidanze. Dopo un aborto potrebbe essere necessario ricorrere a un raschiamento per poter rimuovere tutto il materiale abortivo che non è stato espulso.
- E possono anche essere un campanello di allarme di una minaccia di aborto.
- Potrebbe anche indicare la presenza di una gravidanza extra-uterina, o gravidanza ectopica, che si verifica quando l’embrione non si annida correttamente all’interno dell’utero, ma fuori da questo. Nel 90% dei casi l’annidamento avviene in una delle due tube. Ma ci sono casi in cui avviene nella cavità addominale, nel collo dell’utero o nelle ovaie. La gravidanza extrauterina si manifesta nello 0,8-2% delle gravidanze totali.
I sintomi delle perdite in gravidanza sono in realtà pochi. Di solito si possono notare delle macchie di sangue. Lo spotting può essere sporadico e presentarsi magari una sola volta, oppure ripetersi in più occasioni. Le macchie di sangue possono però avere colori diverse: se sono rosa chiaro, si tratta di una perdita di poco conto, mentre se tendono al rosso vivo indicano che le perdite sono più recenti e più abbondanti.
Se, infine, sono marroni, questo vuol dire che hanno percorso con lentezza il tratto che le ha portate a manifestarsi e si sono fatte più scure. Quando hanno un cattivo odore o sono molto dense, forse è meglio rivolgersi subito al ginecologo, perché potrebbe esserci un’infezione in corso. Raramente le perdite ematiche si presentano con dolore o altri sintomi degni di nota.
Se notate delle perdite ematiche e sapete già di essere in dolce attesa, forse è meglio sempre contattare il ginecologo che saprà rassicurarvi. Ma per capire meglio quello che sta accadendo, dovrete sottoporvi a una visita ginecologica e a un’ecografia, per controllare che tutto proceda nel migliore dei modi.
Perdite in gravidanza: quando preoccuparsi
Abbiamo già sottolineato che è assolutamente normale avere delle perdite in gravidanza. Le cause sono davvero molte ed è un disturbo abbastanza comune. Che però ovviamente può destare allarme in ogni donna. Il consiglio è sempre quello di mantenere la calma e di annotare tutto quello che potrebbe essere utile ricordare durante un’anamnesi dal medico.
Contattate con fiducia il vostro ginecologo o l’ostetrica di riferimento, per fare tutte le domane e porre tutti dubbi che non vi fanno dormire la notte. Soprattutto di fronte a sintomi che potrebbero effettivamente rappresentare un campanello d’allarme non indifferente. Ricordatevi di non nascondere nessuna informazione al dottore, non avrebbe senso: ne va della vostra salute e della salute del bambino che portate in grembo.
Quando preoccuparsi davvero e quando contattare il medico oppure il pronto soccorso? Se le perdite ematiche sono molto abbondanti e non sono sporadiche o solo qualche goccia di sangue di tanto in tanto. O quando oltre alle perdite ematiche provate anche altri sintomi come dolori addominali e intimi molto forti, prurito, bruciore o altri segnali che possano indurvi a pensare che si tratta di qualcosa di più serio per il quale intervenire il prima possibile.
Meglio disturbare una volta in più il dottore che rimanere con il dubbio. Anche perché qualsiasi sia il problema che dovrete affrontare, piccolo o grande che sia, il ginecologo saprà darvi i consigli migliori per poter risolvere tutto nella massima serenità e tranquillità. La gravidanza è uno dei periodi più belli che si possano vivere, ma anche uno dei più delicati: meglio affrontarlo nel migliore dei modi con il supporto degli esperti, i primi da interpellare sempre ogni volta che si ha anche solo un dubbio.