Questa storia che arriva dall’America è davvero assurda e dimostra come ci sia ancora molto da fare per garantire alle donne che hanno appena partorito tutti i diritti che sono ancora oggi loro negati. Una neomamma torna al lavoro a pochi giorni dal parto nonostante abbia partorito una bimba prematura di cui dovrebbe invece occuparsi: lei scoppia a piangere perché vorrebbe stare con la sua piccola, ma è stata costretta a tornare al lavoro.
Rebecca Shumard ha raccontato la sua storia. Vive in uno dei paesi più ricchi del mondo, nel quale però non si pensa al benessere dei propri cittadini. Del resto il sistema sanitario degli Stati Uniti si trova all’ultimo posto della classifica che coinvolge 12 paesi ad alto reddito come Australia, Canada, Francia, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. E la storia di Rebecca Shumard spiega alla perfezione cosa voglia dire non avere un sistema sanitario che funziona.
La neomamma, sul suo account TikTok @edensmomma10_12, in lacrime ha raccontato la sua storia. Nel breve video la neomamma spiega che è dovuta per forza tornare al lavoro pur avendo partorito solo 12 giorni prima la sua bambina che purtroppo è nata prematura, alla 27esima settimana di gestazione.
La donna in lacrime vuole spiegare ai suoi follower qual è il suo stato emotivo in quel momento:
POV: devi tornare al lavoro 12 giorni dopo aver avuto una bambina prematura a 27 settimane, in modo che quando verrà dimessa dall’unità di terapia intensiva neonatale, potrai passare quel poco di congedo di maternità che ti è rimasto con lei.
In un’intervista la neomamma spiega come tutto sia diverso da come aveva immaginato, avendo solo sei settimane di congedo di maternità.
Le mie aspettative sul congedo di maternità erano che fosse un periodo di tempo da passare con il bambino e un momento di apprendimento. Passi quelle brevi sei settimane con lui, se è tutto quello che hai, e durante questo tempo cerchi di creare un programma adatto al bambino che cambia ogni giorno, ogni ora.
Le cose però sono andate diversamente. A 12 giorni dal parto la donna è tornata al lavoro. Come tutte le altre mamme che hanno i loro neonati ricoverati nell’unità di terapia intensiva neonatale, Rebecca Shumard si tira il latte materno ogni due ore ogni giorno, anche quando è al lavoro, per mantenere la produzione di latte materno costante. Purtroppo per lo stress subito ha avuto un calo netto e ora ha paura di non poter assicurare l’allattamento al seno alla sua piccola.
Il tuo latte sta già diminuendo a otto settimane dal parto. Avrai latte disponibile quando la tua mamma tornerà a casa?
Nel video la neomamma chiede aiuto:
Cosa fanno gli altri genitori dell’unità di terapia intensiva neonatale? Come siete riusciti a stare a casa quando tuo figlio è in unità di terapia intensiva neonatale? Come si può gestire il senso di colpa quando devi lavorare e non puoi stare con il tuo bambino?
Il video ha fatto il giro del mondo e in molti hanno deciso di aiutare la sua donna economicamente per assicurarle la possibilità di stare con la piccola Eden, che intanto è tornata a casa.
Vorremmo tanto dare un abbraccio a questa mamma e alla sua famiglia!