Quali sono i migliori libri per mamme? Un libro è un ottima idea regalo sia se vuoi regalarlo ad un’amica che sta diventando mamma sia se vuoi farti un regalo speciale prima di affrontare la maternità. No, diventare madre non è facile e quindi un aiuto come un libro sulla maternità è qualcosa di semplice ma anche un eccezionale aiuto per avere le risposte che una futura mamma cerca.
Quante emozioni diverse tra di loro attraversano la mente di una mamma quando ancora il suo piccolino è nella sua pancia? Probabilmente dalla notte dai tempi non c’è stata donna che di fronte all’impatto con tanta bellezza, incanto, mistero e responsabilità non si sia sentita vacillare, anche solo per un attimo.
Ricordati sempre che ogni bimbo è un piccolo essere con le sue propensioni e le sue specifiche inclinazioni personali, ciononostante possiamo comunque dire che tutti i neonati hanno una serie di cose in comune. Infatti tutti i piccoli appena nati trascorrono molte ore ogni giorno a dormire, nutrirsi con il latte materno o artificiale e fanno i loro bisogni quindi le loro mamme devono cambiare il pannolino tante volte al giorno. I neonati aprono ogni giorno i loro occhioni e osservano la realtà che li circonda con meraviglia. I bisogni dei neonati possono essere riassunti così: nutrimento, esigenza di amore materno e serenità. I neonati vengono al mondo senza libretto di istruzioni e non sempre tutto è chiaro, certe volte diventare una brava mamma è solo l’arrivo di un grande percorso fatto di continue scoperte e amore incondizionato.
Ci sono domande a cui tutte le mamme cercano risposte e quesiti che certe volte diventano davvero impellenti, soprattutto in uno stato di esplosione ormonale come la gravidanza. Non siamo qui per imporre niente a nessuna donna o futura mamma. Non vogliamo dirvi che un libro avrà la verità sacrosanta e soprattutto non vogliamo darvi alcun principio dall’alto, perchè non esistono mai certezze quando si parla di bambini. L’unica cosa di cui si ha davvero bisogno è uno spunto costante di riflessione e un supporto emotivo a tutti i dubbi che naturalmente assillano la mente di una neo mamma.
Il linguaggio segreto dei neonati
Di Tracy Hogg
Ideatrice del metodo E.A.S.Y., è stata definita anche la donna che sussurrava ai bambini. Questo libro inizia con l’esperienza personale dell’autrice da ostetrica e puericultrice, ma soprattutto da donna che ama osservare e porsi delle domande sul mondo e sulla sua natura. Tracy Hogg ha identificato e descritto un metodo naturale che si basa sul grande principio secondo cui i neonati hanno bisogno di comprensione e rispetto. Una mamma deve capire e realizzare il modo migliore per guidarli nel primo meraviglioso anno di vita verso l’acquisizione delle proprie autonomie e innate capacità.
I problemi di cui si parla nel libro della Hogg sono esattamente tutti quei classici momenti di crisi dei primi mesi: il piccolo che non vuole dormire, mangia troppo o troppo poco, quali sono le misure da adottare per uscire, i primi approcci al gioco, le tante necessità della neomamma che non è solo mamma ma anche donna, moglie, lavoratrice, di trovare sempre tempo e spazio a prescindere da quello del bambino.
Hogg afferma che osservare il bambino appena nato e conoscere i suoi bisogni primari rappresenta un aiuto importantissimo per edificare in modo valido e naturale una sorta di abitudine quotidiana composta da singole azioni che si ripetono e che, in questo modo, tranquillizzano il bambino, lo aiutano ad acquisire fiducia in se stesso e in chi gli sta intorno, facilitando i genitori nel loro compito. Questo libro è sicuramente pieno di consigli che possono essere apprezzati o meno, basti pensare che l’autrice ha trovato moltissimi detrattori. Soprattutto tra coloro che sostengono l’allattamento al seno a richiesta, il co-sleeping ecc. Tuttavia il testo dona alle mamme e soprattutto a le donne che diventano mamma per la prima volta tantissime riflessioni e risposte a domande importanti dando il via ad una visione nuova su tutto quello che riguarda i bisogni dei genitori moderni e dei loro piccoli umani.
I no che aiutano a crescere
Di Asha Phillips
Questo libro è stato pensato come aiuto sociale contro il fenomeno dilagante dei bambini onnipotenti e tirannici, quei piccoli che diventano i peggiori nemici di sé stessi e che poi alla fine hanno solo bisogno di una mamma o di un papà che imponga loro regole chiare, rifiuti e tanti no. Il libro della Phillips è un aiuto valido per i tanti genitori troppo sicuri che amare un figlio voglia dire in primis dare sempre tutto, a prescindere. Ecco finalmente un libro da leggere per rendersi conto dei gravi errori che si stanno compiendo in casa. La domanda è semplice: e se volere bene al proprio bambino significasse prima di ogni altra cosa creare per lui o per lei una situazione di realtà, di vero interfacciarsi con il prossimo mettendoli quindi a contatto con un mondo fatto di piccole grandi frustrazioni? Se amare un bambino volesse dire indicargli una strada delimitata da paletti all’interno dei quale camminare diritto e forte? Se l’affetto si manifestasse soprattutto con un divieto? Se i no, e proprio i no, aiutassero a crescere?
Questa l’ipotesi e questa la tesi del libro. Un libro che non limiti e che è dedicato ai genitori di tutte le età e ceti sociali. Perché pretendere, richiedere, cercare di attirare su di sé l’attenzione è il lavoro primario e legittimo dei figli. Il libro è una chiara risposta per andare al di là del timore della reazione e dello scompenso per un no di troppo.
Il bambino è competente
Di Jesper Juul
Per tutte le neo-mamme e i neopapà che vogliono immergersi in una scrupolosa osservazione del piccolo, un viaggio attento tra le sue abitudini per comprendere davvero le ragioni che lo portano a comportarsi in un modo piuttosto che in un altro. Quel che però è davvero interessante è la conclusione finale di una tesi che non può che risultare squisitamente innovativa e che arriva diretta fino a stravolgere la maggior parte dei complessi canoni pedagogici classici. Secondo Juul ogni bambino nasce con un vasto insieme di conoscenze innate, competenze, inclinazioni autonome e capacità naturali.
Ecco dunque il consiglio più grande per ogni mamma: comportarsi come se il bambino fosse una tabula rasa non lo aiuta, ma lo riempie di contenuti che magari non sono adatti al suo essere o lo distrae da quelle che sono le sue naturali inclinazioni, indicazioni, norme, regole morali. Si rischia di mettere in grave pericolo la sua naturale capacità di comprensione del mondo e di se stesso. Compito dei genitori, invece, dovrebbe essere quello di incoraggiare le inclinazioni innate del piccolo andando ad agire laddove esistono già delle predisposizioni comportamentali. È solo così che si può sviluppare una sana relazione figlio-genitore grazie ad un rapporto elastico, oggettivo fatto su misura per la dimensione del piccolo.
Un libro che è qualcosa di più di un buon libro per donne in stato interessante. Si tratta di qualcosa che va al di là dei soliti manuali e che fornisce con delicatezza dei suggerimenti in modo chiaro e facile da comprendere per ogni donna. Ma non solo, in questo modo la lettrice con la pancina potrà approfondire anche l’aspetto emotivo in tutta sicurezza.
Urlare non serve a nulla
Di Daniele Novara
Questo libro è proprio quello che serve in questa epoca moderna dove ogni giorno sono tantissime le madri e i padri che purtroppo cadono in uno stato di vera e propria esasperazione a causa di una completa incapacità a scovare e realizzare tattiche comunicative differenti con i propri figli. Il risultato è che ci si ritrova poi a urlare e a concludere ogni rapporto genitore-figlio con un urlo che distrugge il dialogo e la comunicazione. Stop allo scambio di idee e di visioni, si arriva persino a perdere il cosiddetto scontro e ci si ritrova senza armi logiche a supporto delle proprie ragioni educative e formative.
Daniele Novara affronta l’argomento nel dettaglio regalando grandi consigli e importanti strumenti per una migliore consapevolezza nella crescita ed educazione dei propri bambini e anche dei figli che sono cresciuti con consigli su come interfacciarmi con un adolescente in modo costruttivo e positivo.