Quali sono i cartoni da nn far vedere ai bambini?
Non tutti i cartoni animati sono adatti ai bambini, come decidere quali sono i cartoni da far vedere a tuo figlio e quelli invece da evitare? Sicuramente questo è un vero e proprio dilemma per tante mamme. Soprattutto nei dodici mesi del primo anno di età bisogna prestare davvero molta attenzione e seguire delle linee guida ferree per evitare che il piccolo veda qualcosa che possa impressionarlo e condizionare così il suo sviluppo psicologico. Il consiglio migliore è ovviamente quello di usare sempre il buon senso.
Siamo tutti concordi sul fatto che un bambino con meno di 12 mesi dovrebbe evitare di stare davanti ad uno schermo, ma è altrettanto vero che al giorno d’oggi questo non sempre è un consiglio facile da seguire soprattutto se il neonato vive in casa con altri bambini. Non serve quindi stressarsi per questo, ma ti vogliamo suggerire come agire per evitare di avere un uso non corretto della televisione e dei cartoni animati.
Uso consapevole della televisione per bambini
Certe volte si tende a far diventare la televisione un sostituto delle persone: ecco, questo è davvero sbagliato. Nulla potrà sostituire la compagnia e la presenza umana di genitori, nonni, cugini, fratellini, baby sitter, zii. Ad un anno di età i bambini devono stabilire delle relazioni con altre persone, lanciarsi in giochi in cui si approcciano alla socialità e capiscono che il mondo è pieno di tante persone interessanti con cui divertirsi e stare bene. Solo in questo modo per loro sarà possibile sperimentare davvero il mondo e vivere un’esperienza completa. La televisione ovviamente non garantisce la stessa opportunità di socializzazione e anche se il mondo di oggi offre tanti cartoni animati innovativi che rispondono a varie necessità infantili grazie a straordinarie realtà tridimensionali, non c’è niente di equiparabile alla componente umana per la psiche infantile.
I bimbi tra i 12 e i 24 mesi non dovrebbero passare più di venti minuti al giorno a vedere i cartoni animati, ma devi sapere che non tutti i cartoni sono negativi, molti rappresentano al contrario un valido aiuto educativo e formativo con cui il piccolo impara i colori, i numeri, le lettere, le forme e a risolvere problemi comuni.
Programmi come Baby Einstein, Art Attack, l’Albero Azzurro, la Melevisione utilizzano personaggi divertenti e chiedono ai più piccoli una partecipazione attiva stimolando così il loro pubblico con canzoni, contrasti netti di colori, messaggi semplici e schemi d’azione ripetitivi a dargli tanti contenuti educativi.
Quello di bambini e televisione non è un’unione impossibile, basta rispettare alcune regole. La televisione non è sicuramente un parcheggio e non può essere neanche una baby sitter. Quel che invece può diventare è una delle tante occasionu di crescita. Un consiglio per chi ha bambini più grandi: non devono essere i proprietari del telecomando! Siete voi genitori che dovete scegliere cosa possono e cosa non possono guardare e soprattutto a limitare il tempo di permanenza davanti allo schermo.
Non tutte le mamme sanno che guardare la tv prima di andare a letto può essere un pericoloso eccitante e causare problematiche del sonno.
Cartoni da non far vedere ai bambini
I cartoni animati non sono un “genere solo per bambini”. Ma questa non è certo una grande rivelazione perchè basta pensare ai grandi capolavori Disney, Pixar e Dreamworks per capire che i film d’animazione spesso affrontano tematiche adulte e apprezzabili anche da un pubblico più maturo.
Tuttavia mentre alcuni cartoni sono godibili, anche se in modo differente, da grandi e piccini, esistono alcune produzioni che sarebbe meglio evitare prima di una certa età. Di seguito vi indichiamo quali.
I Griffin
I Griffin sono l’opera più famosa dell’americano Seth MacFarlene. Questo cartone animato moderno racconta le avventure di una famiglia americana media svelandone vizi e virtù sulla falsa riga dei Simpson. Il tono utilizzato e i dialoghi sono altamente dissacranti e le tematiche trattate non sono sicuramente adatte ai bambini. La famiglia Griffin è composta da padre, madre, due bambini e un cane. Peter Griffin, obeso capofamiglia della serie è il protagonista ed incarna in modo sarcastico tutti i difetti dell’uomo comune: ha un quoziente intellettivo molto basso, beve birra e si ubriaca ogni sera, non ascolta i suoi figli e non presta la minima attenzione alla moglie se non quando si tratta di questioni sessuali o che lo riguardano direttamente. Peter Griffin vive costantemente situazioni demenziali e irriverenti ma la sua vita è costellata di parolacce, scene di violenza e sesso, allusioni a temi scomodi di cronaca o satira politica spinta.
I Simpson
In ogni stagione di questa longeva serie di cartoni animati c’è una puntata di Halloween con scene violente. Attenzione, non tutte le puntate dei Simpson sono piene di sangue e violenze gratuite, ma in molte di esse sono presenti scene che sarebbe meglio non mostrare ad un bambino piccolo. Il problema principale è che mentre negli Stati Uniti i Simpson vengono considerati un prodotto per adulti, in Italia vengono trasmessi su Italia Uno insieme ai cartoni animati classici per bambini all’ora di pranzo o all’ora della merenda. Quindi succede che i bambini li guardano anche senza la presenza di un genitore e assorbono quelle scene non adatte come scene anche non accompagnati.
Cartoni animati violenti per bambini
Ma è vere che un bambino che guarda scene di violenza in tv tende ad avere comportamenti aggressivi? Tanti studi pediatrici hanno preso in considerazione gli effetti che la televisione ha sui più piccoli per verificare quali siano gli effetti dell’esposizione alla violenza televisiva.
I cartoni animati violenti sono sicuramente alcuni tra i prodotti televisivi più pericolosi per i bambini anche se sembrano innocui a prima vista. Le mamme e i papà si fidano di programmi che sono in tv a determinati orari pensando che si tratti di un programma per i bambini come i Simpson o South Park, opere d’animazione destinate invece ad un pubblico più adulto a causa delle tante scene violente e crude e per i temi trattati con un linguaggio fatto di parolacce e scene irriverenti. Ci sono poi tanti cartoni animati i cui protagonisti lottano con le arti marziali e fanno uso di pericolose armi. I loro comportamenti sono freddi e vittoriosi, amano la violenza e non sono mai intimoriti né risultano dispiaciuti o colpiti dalla morte dei nemici. Il messaggio che veicolano nella psiche dei bambini è quello per cui la violenza è qualcosa di simile alla giustizia, una cosa necessaria e accettabile, la violenza diventa uno strumento di potere e persino un modo per raggiungere il riscatto sociale certe volte.