Ilka Brühl nasce con un difetto facciale. Da piccola la prendevano in giro, chiamandola aliena, per via del suo particolare aspetto fisico. Una volta cresciuta, però, Ilka Brühl è diventata una modella, per infrangere gli stereotipi legati alla bellezza e permettere a tutti di accettarsi per il proprio aspetto fisico, con pregi e difetti che, di fatto, ci rendono unici.
Ilka Brühl è nata con displasia ectodermica, una malattia genetica rara che ha compromesso la struttura del suo volto. La bimba tedesca veniva insultata a scuola: era una studentessa bravissima, ma aveva problemi di relazione perché la prendevano in giro per il suo aspetto fisico.
Quando era un’adolescente la chiamavano aliena, mostro, naso da maiale. Nessuno voleva stare con lei a scuola e i compagni la deridevano tutto il giorno per il suo naso e le sue labbra. Ilka Brühl ha sofferto molto per la sua deformità, prima di sottoporsi a un intervento chirurgico.
Ilka Brühl, però, si è resa conto che il suo aspetto non era definito da quel difetto fisico e che la bellezza andava oltre i canoni dettati dalla società. Quel giorno ha iniziato ad accettarsi, diventando una modella che vuole aiutare gli altri ad accettarsi, perché ognuno è bello a modo suo.
All’inizio ho pensato: in quale altro modo dovrei apparire? Ecco come sono! Ma poi mi sono guardato consapevolmente allo specchio e ho capito che il mio naso è diverso. Poi inizi a metterti in discussione.
Così racconta i suoi ricordi da bambini: i bulli non le davano tregua. I suoi genitori cercavano di aiutarla, ma quando si è bambini e adolescenti è difficile essere “diversi” dagli altri. Quando, però, nel 2014 ha fatto il suo primo servizio fotografico, tutto è cambiato.
Essere davanti alla telecamera mi ha mostrato: ogni difetto e ogni errore fa parte di te, e va bene lo stesso. Devi solo sfruttarlo al meglio.
Diffondere la sua storia è fondamentale per parlare di accettazione e di canoni di bellezza che non devono più esistere, perché ognuno è bello e unico a proprio modo.