La scuola rappresenta per i bambini e i ragazzi un luogo dove si imparano materie e nozioni nuove ma anche un posto dove ci sono tante regole da rispettare. Tra queste vi è sicuramente quella di arrivare in orario. Non si può entrare in classe quando si vuole ovviamente ma c’è un tempo stabilito per arrivare. Se succede che qualcuno arriva in ritardo solitamente si ammonisce e si cerca di parlare con le famiglie per motivarle ad arrivare all’ora giusta.
Il piccolo protagonista di questa storia, un bambino di 6 anni, era proprio arrivato tardi quel giorno a scuola. Hunter, questo il nome del bimbo, sapeva che lo avrebbero punito. Mai nessuno però sapeva i motivi dei suoi ritardi. Quando la mamma va a trovare il figlio per capire se fosse tutto ok, lo trova in una punizione umiliante: seduto sa solo, dietro un divisorio di cartone con un cartello con la scritta P (punzione)
La mamma è scioccata dalla punizione data al figlio per il ritardo
La donna è rimasta sconvolta da quello che ha visto. Ha avuto la prontezza di scattare una foto ad inviarla alla nonna del bambino per mostrarle come lo aveva trovato. La nonna stessa non è stata con le mani in mano ma ha pubblicato quelo scatto sui social destando sgomento tra le persone.
È giusto che la scuola abbia delle regole ben precise, ma punire in quel modo un bambino di 6 anni era molto umiliante.
I motivi dei ritardi del bambino
“La scuola ha una politica per cui ogni tre ritardi si ottiene una punizione. Ogni ritardo successivo equivale a una punizione” – racconta la mamma. Ma non sapeva quale fosse questa punizione. In più i ritardi di Hunter erano legati alla salute precaria della mamma e al fatto che avessero una macchina vecchia e per niente affidabile.
La comunità ha solidarizzato con la famiglia e preso la notizia è arrivata ai media locali. La foto era diventata virale e subito hanno voluto approfondire la vicenda.
Grazie proprio a quello scatto, la famigli adi Hunter ha ricevuto aiuto e sostegno tra cui un minivan nuovo tutto per loro. La famiglia era molto umile e viveva in condizioni precarie. Ma di certo non si aspettava tanto appoggio e aiuto dalle persone.
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