Avete mai sentito parlare del segno di Babinski nel neonato? Tra i riflessi del neonato, il fenomeno delle dita di Babinski o riflesso di Babinski (o più comunemente segno di Babinski) è uno di quelli più importanti e da tenere in considerazione, per poter escludere o diagnosticare in tempo eventuali disturbi a carico del sistema neurologico del piccolo.
In parole semplici, si tratta di una risposta anomala al riflesso cutaneo plantare del bambino. Anomalia che potrebbe indicare che nel tratto corticospinale (o sistema piramidale o via piramidale) del cervello del piccolo esiste una lesione. Si tratta di una parte che include le vie nervose che sono alla base dei movimenti volontari dei muscoli. Le aree corticali sono le zone del cervello umano in cui avvengono le pianificazioni dei gesti motori.
Si chiama così perché è stato individuato per la prima volta dal neurologo francese Joseph Babinski, che lo ha descritto nel 1898. Il suo studio rappresenta il primo in grado di collegare l’estensione dorsale dell’alluce con una lesione del tratto piramidale del cervello.
Come funziona il Segno di Babinski
Poter evocare questo riflesso cutaneo è davvero molto semplice. Si deve praticare una sollecitazione cutanea sulla pianta del piede, sia del neonato sia degli adulti. Si può ad esempio usare un classico martelletto per riflessi, stimolando la pianta del piede, nella parte laterale. Si parte da sopra il tallone, operando sul margine laterale della pianta del piede, arrivando lentamente fino al primo metatarso.
Quello che dovremmo vedere è una flessione delle dita e della pianta del piede stimolato verso il basso. In questo caso si dice che il segno di Babinski è negativo, quindi non dovremmo preoccuparci. Fino al sedicesimo mese il riflesso potrebbe essere positivo, perché il sistema nervoso non ha ancora finito di svilupparsi. Quindi non c’è niente di cui preoccuparsi.
Cosa succede se, invece, il riflesso è positivo? Quando le dita del piede stimolato si aprono come se fossero un ventaglio, con l’alluce rivolto verso l’alto, allora è meglio indagare più a fondo, perché potrebbe esserci un problema legato al collegamento corticospinale. Disturbo che può essere di natura temporanea oppure permanente. Le lesioni a carico di questa parte del corpo potrebbero essere state provocate da traumi e incidenti di varia natura, ma possono esserci anche altre cause come sclerosi multipla, sclerosi multipla laterale amiotrofica, meningite, tumori del cervello, tumori del midollo spinale.
Cosa fare se il riflesso di Babinskig è positivo
Come sottolineato in precedenza, nei neonati e nei bambini molto piccoli è decisamente normale che sia positivo. Ma se non si negativizza dopo il primo anno di vita e a 3 anni il bambino reagisce ancora in questo modo, meglio chiedere al medico curante di indagare ulteriormente con esami diagnostici che possono consentire di individuarne l’eventuale causa, così da mettere in atto il prima possibile tutti i trattamenti più utili.
Tramite angiografia, risonanza magnetica o una puntura lombare si può capire il motivo della reazione da parte del bambino (o anche dell’adulto).