I bambini, si sa, riescono spessissimo a far uscire dai gangheri i genitori. Il motivo principale di questa perdita di controllo sono i capricci, che spesso possono essere insistenti e prolungati nel tempo. Risolverli non è molto semplice, visto che spesso, pur di non sentire il bimbo piangere, si preferisce accontentarlo. Ebbene, ci sono trucchi molto più efficaci e risolutivi da poter applicare.
Gli studiosi che hanno deciso di studiare il fenomeno dei capricci nei bambini, in modo da cercare una soluzione risolutiva che permetta ai genitori di non impazzire. Tra le varie proposte, spicca quella della domandina magica, sviluppata da una psicologa americana. Il presupposto di questo metodo è proprio che il bambino non riesce a rendersi conto, quando fa il capriccio, nella gravità del suo malessere.
Spesso e volentieri i bambini tendono ad ingrandire un problema o un fastidio, fino a farlo diventare un vero e proprio dramma, rendendo impossibile al genitore di sopportare il tutto. I capricci possono nascere da diversi fattori: fastidi fisici, emotività altalenante oppure anche solo bisogno futili da voler appagare. Insomma, qualsiasi sia il motivo, il piccolo deve essere riportato alla realtà e deve rendersi conto dell’inutilità dei suoi lamenti.
Così, la frase magica da dover dire è: “si tratta di un problema piccolo, medio o grande?“. Attraverso questa domanda, il bambino sarà costretto a ragionare sulla sua problematica e a dover dare una risposta coerente. La domanda deve essere posta con calma e si deve riuscire, con il proprio tono di voce, a calmare il piccolo. In base alla sua risposta, si dovranno dare delle soluzioni. Più soluzioni si trovano, più il piccolo si renderà conto del fatto che il suo non è poi un problema così grave.
Piccola eccezione arriva quando risponde che il problema è grande. In questo caso, non si deve minimizzare la cosa, facendolo sentire uno sciocco, ma si deve mostrare innanzitutto empatia. Si deve cercare di far capire che se anche la situazione non si risolve tutto, con pazienza e dedizione una soluzione si trova sempre. Insomma, bisogna essere bravi a rassicurare il proprio figlio quando serve e non farlo sentire ridicolo, sottolineando che quello che per lui è un problema non lo è per voi.