I bambini piccoli esprimono le loro emozioni in maniera molto fisica a cominciare dal pianto. Se non riescono ancora ad esternare quello che provano l’unico modo che conoscono è quello di fare i tanto temuti capricci, ma altro non sono che richieste di attenzioni su qualcosa che non sono in grado di gestire da soli. Criticare i bambini mentre urlano o piangono non farà altro che minare la loro autostima.
Perché i bambini fanno i capricci
Ma cosa sono i capricci? Spesso i genitori si ritrovano a gestire una situazione che, nel tempo, può diventare svilente e stancante. La propria pazienza viene messa a dura prova ogni volta che il proprio piccolo reagisca urlando o piangendo, ma l’unico modo per calmare il loro stato d’animo è quello di mettersi nei loro panni. I bambini che si comportano così stanno solo comunicando qualcosa che non va e che nemmeno loro sanno gestire in altro modo.
Bisogna partire proprio dalle emozioni. I capricci altro non sono che delle reazioni a stimoli esterni che loro percepiscono in maniera negativa. Ma è solo attraverso il capriccio che il genitore in realtà può entrare maggiormente in connessione con i propri figli.
Come gestire questi momenti
Una volta raggiunta la consapevolezza che il bambino si comporta in questo modo perché non riesce a comunicare bene quello che prova, a quel punto il genitore può gestire meglio questa situazione. Mamma e papà non devono far altro che stare vicino al proprio bambino, fargli sentire la loro presenza, proporgli alternative che possano calmare il suo stato d’animo e successivamente aiutarlo a gestire le emozioni.
Devono essere i genitori a capire i bambini e a trovare il modo per creare un legame con loro. Solo con tanta pazienza e perseveranza si arriverà ad un nuovo equilibrio familiare.
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