Francesca SalvatiQuando si pensa di essere arrivati alla fine, ecco che ci può sempre essere una tragedia dietro l’angolo. Questa è la storia di una giovane ragazza che ha sfortunatamente perso il suo bambino a causa di un sistema di soccorso malfunzionante. Si tratta dell’ennesima vittima di un sistema sanitario peccaminoso e poco funzionante.
Il tutto si svolge a Tucuman, in Argentina, in particolare nell’Istituto di Maternità e Ginecologia di Nuestra Senora de Las Mercedes. La donna che ha dovuto affrontare questo calvario si chiama Yamila Naser ed aveva, al momento dell’accaduto, solo 23 anni. Si trovava in ospedale per poter fare un controllo mensile del suo stato di salute, ma a sorpresa i medici decisero di doverla operare di urgenza e di far nascere in quel giorno il bambino.
La ragazza già all’ingresso in struttura presentava forti dolori addominali che, andando avanti nel tempo, si sono acutizzati sempre di più. Verso la mezzanotte ha affermato di non sentire più i movimenti intrauterini. Il giorno dopo, quando finalmente qualcuno ha risposto al suo grido d’aiuto, hanno effettuato un’ecografia affermando che il feto era già morto. Dal suo ricovero a questo momento sono passate esattamente 16 ore.
Dopo questa notizia, hanno indotto alla ragazza un parto naturale per poter far uscire il bambino, ormai morto. Indignato da quanto accaduto, il padre della giovane ha deciso di rendere virale la storia, raccontando al mondo cosa sua figlia ed anche suo nipote mai nato hanno dovuto superare ed affermando che la stessa ragazza era stata messa in pericolo di vita. L’ospedale, da parte sua, afferma che tutto ciò è in realtà una falsità e che la vita della ragazza non era mai stata in difficoltà.
Il padre, però, non si arrende. Continua dicendo per l’appunto che sua figlia è stata sottoposta a forti dolori del parto per dare alla luce un figlio già morto. La colpa, secondo l’uomo, ricade completamente sulla malasanità che gestisce l’ospedale nel quale la ragazza è stata ricoverata.
