Alzi la mano chi ama abbracciare i propri figli. Ogni mamma e ogni papà fa questo gesto d’amore e d’affetto nei confronti dei propri bambini fin dal loro primo vagito, da quando vengono al mondo e si affacciano alla vita tra le braccia dei genitori. Si calmano quando sono con noi e non solo da piccoli, ma anche da più grandi. Un abbraccio è terapeutico per tutti quanti, a maggior ragione per i bambini che possono crescere forti e sani.
Abbracciare i bambini non è mai abbastanza. Anzi, fa proprio bene alla loro salute, fisica e mentale. Secondo uno studio effettuato durante gli ultimi due decenni in Israele e pubblicato sulla rivista scientifica statunitense PNAS, i bambini che ricevono fin dalla nascita abbracci dai loro genitori saranno da grandi degli adulti predisposti a provare empatia verso gli altri.
I ricercatori hanno preso come punto di riferimento tre gruppi di neonati. Il primo era formato da bambini nati a termine e perfettamente sani, il secondo da bambini nati prematuri in discrete condizioni di salute che hanno avuto contatto con la mamma per due settimane consecutive per almeno un’ora al giorno e bambini nati prematuri e sottoposti a incubazione che non hanno potuto aver alcun contatto fisico con la mamma.
Il rapporto tra mamma e figlio è importante per chi sarà da adulto
Ruth Feldman, professoressa e autrice della ricerca, è una neuroscienziata dello sviluppo all’Interdisciplinary Center Herzliya in Israele e presso lo Yale Child Study Center di New Haven (Connecticut). Secondo lei la vicinanza pelle a pelle con la mamma aiuta il neonato a ottenere molti benefici. Il contatto fisico riduce lo stress del parto e l’autoregolazione della temperatura e della frequenza cardiaca del piccolo.
Da non sottovalutare, però, i risvolti che il contatto fisico con la mamma fin dai primi giorni di vita ha con lo sviluppo emotivo dei bambini. Grazie allo studio, durato più di 20 anni, i ricercatori hanno monitorato lo sviluppo del cervello dei bambini più grandi per poter valutarne la capacità empatica, per riuscire a immedesimarsi nelle persone che si hanno di fronte per comprenderne sentimenti, emozioni e sensazioni.
I ricercatori hanno studiato l’amigdala e l’insula, due parti del cervello dedicate rispettivamente alle emozioni inconsce e agli impulsi emotivi tra persone. Nel caso di bambini che hanno ricevuto fin dalla nascita abbracci dalla loro mamma e dal loro papà si sono notati comportamenti più empatici una volta diventati adulti.