Oggi ti raccontiamo una storia davvero triste, che ha per protagonista una bimba di soli 2 anni respinta dall’asilo nido per il suo aspetto fisico. Gli insegnanti avevano infatti paura che potesse spaventare i suoi compagni di classe e per questo motivo hanno deciso di non permettere che i suoi genitori la iscrivessero in quell’istituto scolastico.
Sofya Zakharova è una bimba rossa di 2 anni, che nessuno accettava per il suo aspetto fisico. Si dice che un libro non si giudica mai dalla copertina e lo stesso dovremmo fare con le persone, perché l’apparenza può non rappresentare chi è davvero una persona. Purtroppo la piccolina, nonostante la tenerissima età, sta già sperimentando sulla sua pelle cosa vuol dire essere discriminati, in questo caso per il suo aspetto fisico. Perché là fuori ci sono ancora persone che non accettano chi ritengono diverso da loro, quando invece è proprio la diversità a renderci unici e speciali e così dovremmo essere agli occhi di tutti.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Sofya Zakharova doveva iniziare a frequentare un asilo nido, ma la sua richiesta di iscrizione è stata respinta. Dopo aver visto la bambina di soli 2 anni gli insegnanti hanno avuto paura che il suo viso potesse spaventare gli altri bambini che erano in classe con lei. Dissero alla famiglia che era troppo diversa dagli altri e quindi non poteva stare con loro. Puoi immaginare cosa ha provato la piccina e cosa hanno provato i suoi genitori?
La storia di Sofya Zakharova
Sofya Zakharova è nata con il cranio deformato e altre complicazioni di salute, che però non hanno interferito con la sua crescita. Lei voleva tanto andare all’asilo nido per stare insieme ai suoi coetanei, ma quando i genitori hanno provato a iscriverla, gli insegnanti sono stati categorici: avrebbe potuto frequentare quell’istituto scolastico solamente dopo l’intervento chirurgico al volto.
Ovviamente i genitori non potevano credere alle loro orecchie, erano sconvolti. Da tempo risparmiano per consentire alla piccola Sofya di operarsi al volto, ma hanno paura che ci vorrà molto tempo e vorrebbero che potesse avere un po’ di vita sociale con i bambini della sua età.
Interagire con i suoi coetanei la aiuterebbe ad accettare la sua condizione. Le interazioni sociali le permetteranno di accettarsi così com’è.
Queste le parole della psicologa Ekaterina Belan che ha seguito il caso che ha commosso tutta la comunità e anche tutto il mondo dopo che la sua vicenda è diventata di dominio pubblico. Tanti stanno cercando di spingere la scuola ad accettarla: del resto proprio la scuola dovrebbe insegnare ai bambini a non giudicare gli altri, a non prendere in giro nessuno e ad accogliere e accettare tutti!
Davvero una storia triste!