Essere autoritario o avere autorità, quali sono le differenze

Ogni genitore deve essere autoritario o avere autorità quando si tratta di educare e crescere i propri figli? Si tratta di due sfumature leggermente diverse di comportamenti che possono aiutare mamma e papà a scegliere quale strada educativa seguire, cercando di dare delle regole, facendo in modo di non annullare carattere e volontà dei figli. Ma di rappresentare per loro una vera e propria guida da seguire.

Si pensa che i due atteggiamenti siano esattamente la stessa cosa. Quando invece non lo sono. Le differenze ci sono e avranno conseguenze sulla crescita dei nostri bambini. Essere un genitore autoritario non è la stessa cosa che essere un genitore con autorità.

Tra genitorialità autoritaria e genitorialità autorevole c’è un abisso, che è bene comprendere per scegliere fin da subito che tipo di genitore si vuole essere per i propri figli.

Genitori autoritari o genitori autorevoli?

Di base parliamo sempre di autorità, ma l’impatto dei due comportamenti è decisamente differente. Quando si parla di genitori autorevoli si intende quel modello di genitorialità in cui il bambino cresce con un attaccamento sicuro, vedendo nella mamma e papà una figura di riferimento cordiale, amorevole, sempre pronta a sostenerli, ma mettendo regole e paletti che tutta la famiglia deve seguire. Questo atteggiamento permette ai bambini di crescere più felici rispetto a un atteggiamento autoritario, che invece impone senza considerare il benessere della controparte, ma solo pretendendo.

I genitori autorevoli, a differenza di quelli autoritari, sanno sviluppare la resilienza e sanno gestire le emozioni, perché i genitori hanno saputo rispondere ai loro bisogni emotivi. Sanno affrontare meglio la vita, rispetto a chi è cresciuto con una famiglia priva di calore e di reattività: i genitori autoritari di solito sono freddi, distaccati, insensibili. Non provano compassione o empatia, ma vanno dritti per la loro strada.

I genitori autorevoli crescono bambini autonomi e indipendenti, perché a differenza di quelli autoritari non li controllano di continuo, ma intervengono solo in caso di bisogno. Comunicano con i propri figli, sono ovviamente severi e hanno grandi aspettative, ma il calore e l’empatia che mettono in ogni insegnamento rende i bambini più propensi a capire le regole di casa, piuttosto che a osservarle ciecamente.