L’ascolto di brani musicali nei primi anni di vita del bambino è estremamente importante, in quanto consente al bambino di imparare a riconoscere la musica come fosse un linguaggio.
I bambini, inoltre, possono facilmente imparare a cantare e suonare e si tratta di un’esperienza divertente e coinvolgente anche se magari non si raggiungono risultati eccellenti. La questione sta tutta nel riuscire ad imparare un po’ alla volta, magari seguendo il ritmo di una canzoncina o cantandola.
Infatti proprio a questo proposito sarebbe giusto che l’adulto non scoraggi il bambino sin da piccolo sostenendo che non abbia talento in quanto si corre il rischio che, anziché motivare il bambino, lo si allontani e rifiuti in futuro ogni approccio alla musica. La situazione invece potrebbe essere più semplice se qualcuno attorno a lui già sa suonare uno strumento o cantare, in quanto potrebbe sentirsi ancora più invogliato ad imparare uno strumento oppure iniziare a cantare. In ogni caso sarebbe meglio evitare forzature: esistono bambini che non vogliono suonare o cantare ed in tal caso il genitore può proporlo come un gioco, ma se il bambino proprio non dovesse avere voglia, è meglio accantonare l’idea che debba farlo per forza! Infatti se il bimbo dovesse iniziare ad associare la musica ad un dovere, infatti, non riuscirebbe a viverla bene e come un piacere, come invece dovrebbe essere!
Un avvicinamento graduale: come avvicinare i bambini all’utilizzo di uno strumento musicale
Se la vostra idea è quella di avvicinare il vostro bambino alla musica, potreste iniziare a chiedervi quale sia l’età giusta per avvicinare vostro figlio alla musica. Ma in realtà, anche gli esperti lo sostengono: non c’è un’età giusta perché i bambini si avvicinino alla musica. In questo senso, l’età giusta sarà quando il bambino esprimerà liberamente di voler imparare ad usare uno strumento. Ciò può succedere quando il bambino è molto piccolo, ossia intorno ai 4-5 anni, ma può accadere anche più tardi.
Tendenzialmente, comunque, il primo passo è quello di avvicinare il bimbo alla musica gradualmente. Esistono in circolazione infatti diversi corsi propedeutici di gruppo, che sono pensati per bambini molto piccoli (dai 3 anni in su) dove vengono iniziati a quello che è l’universo musicale in modo giocoso e divertente. La voce e l’insegnamento al ritmo fanno parte di una introduzione alla musica, e per i bambini molto piccoli il primo strumento sono proprio le manine, che possono essere utilizzate come “percussioni” per battere ed imparare così ad acquisire un buon senso del ritmo. Se vediamo che il bambino manifesta un certo interesse per questa dimensione musicale, si può iniziare a faro sperimentare passando allo studio vero e proprio di uno strumento.
Niente pressioni – non costringiamo il bambino a suonare!
L’avvicinamento di un bambino alla musica non dovrebbe essere forzata. L’interesse del bambino infatti dovrebbe essere semplice e genuino e non inculcato da parte. Questo è un altro punto molto importante dell’avvicinamento del bambino alla musica, in quanto non bisogna che tutti i bambini diventino musicisti, dunque imparare l’utilizzo di uno strumento non è qualcosa che deve esserci a priori nella vita di un bimbo. Se il bambino ci crede ed è appoggiato dai genitori che lo invogliano a fare sempre più del suo meglio, allora in tal caso è giusto confermare quella scelta ed incoraggiarla sempre. Ma se il bambino dovesse capire che non è una strada che fa per lui, niente panico! Ci saranno sicuramente altri sport o attività nelle quali saprà eccellere.
Suonare uno strumento infatti è difficile e se non parte da lui, il fallimento è sempre dietro l’angolo. In ogni caso, anche se l’idea di apprendere l’uso di uno strumento dovesse partire da lui, ci sarà da affrontare un percorso lungo ed emozionante che però avrà anche momenti di noia e frustrazione. Certo, attraverso la musica il bambino impara anche a capire cosa significhi mantenere un impegno. Ad ogni modo, se dovessimo scoprire che il bambino non svolge questa attività controvoglia, ripetiamo che forzarlo è inutile e soprattutto deleterio sul lungo termine.
In realtà sarà proprio il bambino che, magari dopo due o tre anni di studio, capirà se continuare il percorso in maniera più seria e professionale oppure no. Generalmente, se l’interesse per la musica regge per diversi anni nel bambino allora allora ci sarà una maggiore possibilità che possa procedere professionalmente all’uso di uno strumento, ma anche se dovesse procedere sempre a livello amatoriale seguito da un buon insegnante andrà bene! Di sicuro si tratta di un’abilità in più che accresce la grazia del bambino.
Il piacere della musica, prima di tutto
Insomma, anche senza diventare Beethoven lo studio di uno strumento è sempre una buona opportunità di divertimento e passione per il bambino.
Dunque possiamo concludere senza ombra di dubbio che certo, la musica è un’esperienza bella per tutti, anche se non si aspira a diventare musicisti professionisti. E, soprattutto, si trovano ovunque corsi propedeutici adatti ai bimbi più piccoli che possono eventualmente anche mettere il bimbo in contatto con i diversi Conservatori, nel caso il bimbo avesse intenzione di portare avanti la sua passione.