Questa è la storia di una bambina nata prematura che sopravvive contro le aspettative dei medici che avevano temuto il peggio per lei. Quando è venuta al mondo, quattro mesi prima la data presunta del parto, i suoi piedini erano grandi come una moneta. Una piccola neonata bisognose di cure che oggi è una bellissima bambina.
Victoria Bradley era incinta della sua bambina. La donna, che vive a Liverpool, era solo alla 24esima settimana di gravidanza quando è entrata in travaglio. I medici erano pessimisti sulle condizioni di salute della neonata. Se fosse sopravvissuta, probabilmente non avrebbe mai camminato o parlato in modo corretto.
La mamma era disperata, ma non avrebbe mai rinunciato a lottare per la sua Francesca Bradley-Curran. La donna ha dato alla luce la sua figlia prematuramente, due giorni dopo il limite di tempo per gli aborti: strada che i medici le avevano consigliato. Nascendo prima delle 24 settimane di gravidanza le possibilità di sopravvivere erano ridotte ai minimi termini.
Quando Francesca è nata pesava 1,375 chilomgrammi. I suoi piedini erano grandi come una moneta da un centesimo. La sua pelle era traslucida, non aveva ciglia o sopracciglia. Assomigliava in tutto e per tutto a un feto, perché avrebbe ancora dovuto crescere per settimane nel grembo materno.
Dopo la nascita di Francesca, le infermiere mi hanno dato una scatola dei ricordi, cosa che fanno per i bambini che muoiono alla nascita. Mi hanno preso le impronte delle mani e dei piedi. Ho scattato una foto della sua impronta accanto a un penny per mostrare quanto fosse piccola. Ho avuto modo di vederla tre ore e mezza dopo la sua nascita.
Da allora, però, Francesca ha sfidato ogni previsione. Riuscendo a sopravvivere: oggi frequenta il primo anno di scuola elementare.
Non è stato facile per Francesca e per la sua famiglia, visto che la piccola ha subito 15 trasfusioni di sangue, un intervento chirurgico agli occhi con il laser, una meningite, la setticemia, la sepsi, due polmoni collassati e altri problemi ai reni. Questo solo nelle prime settimane di vita.
È stata una tortura non sapere se sarebbe sopravvissuta.
Pian piano, però, le sue condizioni di salute sono migliorate. A 8 settimane è uscita dall’incubatrice e a 17 settimane è andata a casa: i medici erano stupiti che fosse viva.