La scomparsa di un figlio è l’incubo di tutti i genitori, che lascia una sensazione di vuoto, rabbia e preoccupazione. Vivere un’esperienza simile non è affatto semplice e lo sanno bene i protagonisti di questa storia, che hanno smarrito il proprio bambino per oltre 24 ore…
Il tutto è accaduto il 27 maggio 2017, quando il piccolo Ezra si trovava in un campeggio nella foresta nazionale di Sam Houston per trascorrere del tempo assieme a suo padre. La madre, invece, era assieme al nuovo compagno in un locale notturno a Houston, il Dave and Buster’s, per godersi una serata tranquilla e romantica.
Nessuno poteva immaginare che un viaggio familiare assieme al papà si sarebbe potuto trasformare in una vera e propria tragedia. L’allontanamento del piccolo è avvenuto in prossimità del lago Stubblefield, collocato nella foresta in cui i due stavano campeggiando, una meta molto apprezzata dagli escursionisti.
Dopo qualche ora, verso le 3 del pomeriggio, il padre del bambino iniziò a rendersi conto che suo figlio non stava tornando da diverso tempo e comprese la gravità della situazione. Decise di rivolgersi immediatamente ai vigili del fuoco, temendo che fosse accaduto qualcosa di pericoloso ad Ezra e nel tentativo di recuperarlo prima dell’arrivo del buio.
Quando la notizia raggiunse la madre del bambino, lei andò nel panico e pensieri terribili iniziarono a crearsi nella sua mente, temendo il peggio per il povero Ezra. Alla ricerca si aggiunsero amici, parenti e altri volontari, ma dopo ore di tentativi nessuno riuscì a localizzarlo. Anche il Texas EquuSearch team (TXEQ), un’organizzazione finalizzata ad aiutare le squadre di ricerca in caso di scomparsa, intervenì per aiutare i genitori del bambino e si raggiunsero un numero complessivo di 600 persone.
Per tutta la notte, questi uomini e donne setacciarono ogni angolo della foresta in cerca di prove o segni lasciati da Ezra, urlando il suo nome tra le ombre degli alberi e dei cespugli. Il presidente di TXEQ decise di ispezionare anche il lago e le sue profondità per escludere la peggiore delle ipotesi che potesse esserci, e per fortuna non venne trovato alcun corpo.
Passate le 24 ore, la scomparsa di Ezra stava facendo il giro del paese e proprio quando i soccorritori stavano per gettare la spugna la cugina del bambino, Lalaine Dungca, vide uno dei cani coinvolti nelle ricerche seguire una pista odorosa. Lei decise di seguirlo, mentre continuava a gridare il nome del piccolo, che finalmente, dopo ore e ore, rispose.
Venne ritrovato in una zona colma di fitta erba lontana 1 miglio dal campeggio, con solo alcuni piccoli graffi. I suoi genitori poterono finalmente riabbracciarlo e stringerlo a sé più forte che mai: non potevano credere che tutto si fosse risolto nel migliore dei modi.
Leggi anche: C’è un bambino dentro ogni uomo: 15 immagini che lo dimostrano