Era un momento di gioia per tutti gli studenti dell’Istituto comprensivo di Trasacco, Comune della provincia de L’Aquila in Abruzzo. Finalmente erano in gita a Roma. Qualcosa, però, va storto. Un bimbo disabile non può più scendere dall’autobus perché la pedana si è rotta. Allora i compagni rinunciano alla gita, per poter stare a bordo con lui e non lasciarlo solo.
La storia ha commosso tutti gli utenti della rete. La scolaresca dell’Istituto Comprensivo di Trasacco era in gita a Roma. A bordo di un autobus c’erano bambini con età compresa tra 8 e 9 anni, che avrebbero visitato la capitale, andando a conoscerne la cultura e divertendosi insieme.
A bordo c’era anche un bambino disabile, che aveva bisogno di una pedata, presente sul bus, per salire e scendere in tutta sicurezza. Dopo la prima tappa, alla mostra di Van Gogh, i ragazzi sono risaliti a bordo, tutti felici di stare insieme. La seconda tappa, però, non l’hanno fatta, perché nel frattempo è accaduto qualcosa che ha rovinato la gita a tutti. Improvvisamente, infatti, si scopre che la pedana dell’autobus su cui viaggiavano si era rotta.
Autisti e accompagnatori che erano a bordo hanno tentato invano di aggiustare la pedana, ma non ci sono riusciti. Quando hanno saputo che il loro compagno disabile non sarebbe potuto scendere dal bus senza la pedana funzionante, tutti i bambini di 8-9 anni non hanno avuto dubbi sul da farsi. Sarebbero rimasti a bordo con lui, non lo avrebbero mai lasciato solo.
I ragazzini hanno rinunciato a fare un giro per le strade di Roma, tra monumenti e luoghi simbolo, come previsto dal programma, pur di stare con il compagno, che altrimenti sarebbe rimasto solo con l’insegnante di sostegno.
Il dirigente scolastico Piero Buzzelli, che ha raccontato la storia, afferma:
I bambini hanno detto che senza il loro amico non sarebbero mai scesi. Hanno dato una lezione a tutti sul vero significato di inclusione. Non ho memoria di un gesto così bello tra bambini così piccoli. A scuola si lavora molto su inclusione e solidarietà e questi bambini hanno dato a noi adulti un esempio da seguire
Il preside, poi, ha aggiunto:
Vorrei sottolineare che i docenti e i genitori non si sono meravigliati più di tanto per l’accaduto perché nella classe episodi del genere non sono così rari. Il bambino diversamente abile è una vera risorsa per la classe ed ha contribuito a creare un clima di solidarietà, inclusione e spirito di amicizia, che ha contagiato tutti. Dovremmo sempre prendere esempio da gesti come questo,
Possiamo imparare molto da come si comportano i bambini: loro hanno capito benissimo cosa significa la parola inclusione. E sanno mettere in pratica quello che hanno compreso senza che nessuno dica loro niente!