Quando si inizia la gravidanza, bisogna essere sempre ben consce del fatto che ogni cosa che la madre fa, inevitabilmente, potrebbe avere delle conseguenze sul bambino che ha in grembo. Questo, però, fa sorgere un dubbio a moltissime donne: una cattiva alimentazione può causare obesità anche nel nascituro? Ecco la risposta a questa domanda così complessa.
Cattiva alimentazione e obesità nel bimbo: cosa è vero e cosa no
L’argomento che collega la cattiva alimentazione della madre a problemi di obesità nel bambino che porta in grembo è sempre stato di ampio interesse medico. Sono stati molti gli studiosi che si sono prodigati nella comprensione di eventuali fenomeni che collegassero i due argomenti e qualcosa di fatto hanno trovato.
Dall’Università di Dublino è stato confermato che la nutrizione della mamma ha effetti anche sul bambino. Infatti, secondo questi studiosi, la dieta della gestante, se sballata e scorretta, potrebbe portare, tra le altre cose, anche a fenomeni di obesità infantile nel figlio. Il discorso, però, arriva anche più in là di così: infatti, è stato detto che non solo può dare questo genere di problematiche alla nascita, ma influenza notevolmente tutta l’infanzia.
Infatti, tutto quello che succede in grembo ha influenza per tutti i primi mille giorni di vita del bambino. Questo è l’arco di tempo corretto (incluse le settimane di gestazione) per prevenire l’obesità infantile, un fenomeno che è purtroppo in continuo aumento, sopratutto in questo periodo di reclusione forzata che ha coinvolto la maggior parte dei bambini nel mondo.
Per capire meglio questo fenomeno, basti pensare che l’alimentazione del bambino inizia, di fatto, durante il periodo di gravidanza e continua, ovviamente, con la nascita. L’impronta, però, viene data proprio dalla mamma durante il periodo di gestazione. Questa alimentazione scorretta, oltre all’obesità (come se non fosse già sufficiente) può causare altre problematiche, come il diabete infantile e ipertensione. Questo perché il feto, quando non ha i nutrienti necessari, si adatta alle condizioni che trova, sviluppando per questo patologie derivate dalla sola assunzione di nutrienti scorretti.