Con il vostro compagno avete deciso di allargare la famiglia e quindi siete curiose di capire se siete rimaste incinta. Ebbene ci sono tantissimi sintomi che potrebbe anticiparvi la bella notizia, tuttavia solo un test di gravidanza o uno specifico esame del sangue potranno stabilirlo con certezza.
Ma vediamo insieme come capire se presto diventerete mamme. Il nostro corpo ci parla continuamente e se siete abituate ad ascoltarlo riuscirete senz’altro a captare quei piccoli cambiamenti che annunciano l’arrivo di un bebè.
Partiamo dal presupposto che ogni donna è diversa dalle altre e quindi non tutte le future mamme possono avere a che fare con determinati sintomi. Anzi la stessa donna può confrontarsi con varie differenze nel corso di due gravidanze.
Solitamente però ci sono alcune avvisaglie che sono uguali per tutte le donne. Basta pensare anche ai luoghi comuni dei film per capire che la nausea è uno dei primi sintomi (in realtà è molto più probabile che compaia verso la sesta/settima settimana di gravidanza). In ogni caso non è certamente l’unico:
- Aumento della sensibilità
- Il seno è più gonfio e dolente
- Compare la nausea mattutina
- Alcuni odori possono dare fastidio
E questi sono solamente alcuni dei piccoli cambiamenti che una donna più accorta arriva a notare. Come dicevamo non sono gli unici perché alcune future mamme sperimentano anche i segnali tipici della sindrome pre-mestruale. Quindi la voglia di determinati alimenti, leggeri dolori addominali e un aumento dell’appetito.
Una sintomatologia che nel caso in cui la gravidanza sia desiderata, aumenta le speranze e può provocare una maggiore delusione nel caso poi arrivi il ciclo mestruale.
I piccoli cambiamenti da tenere sotto controllo
Il desiderio di maternità arriva e si fa più insistente in un certo periodo della vita di una donna. In gioventù è difficile desiderare di allargare la famiglia per questo è molto più facile arrivare a questa consapevolezza dopo aver raggiunto altri risultati.
Sembrerà banale ma il primo di essi è un partner che rispecchi i nostri stessi desideri, o l’indipendenza economica. Ecco perché quando non si desidera avere figli ogni cambiamento o ritardo fa nascere ansie e paure.
Che cambiano completamente registro quando invece la famiglia è pronta ad accogliere un bimbo. È solo allora che ci si rende conto della difficoltà della missione. In effetti pochi sanno che rimanere incinta non è quasi mai un’impresa così facile. Non sempre è possibile esaudire questo desiderio e nel mondo sono moltissime le famiglie che ci riescono dopo tanti anni di tentavi o addirittura che non ci riescono affatto.
È molto probabile quindi che il primo mese in cui una donna ha avuto rapporti non protetti con l’obiettivo di rimanere incinta, venga trascorso analizzando minuziosamente il proprio corpo e gli eventuali cambiamenti.
Prima di arrivare ad effettuare un test di gravidanza è possibile capire se si è incinta grazie, appunto, ai piccoli sintomi di cui vi stiamo parlando in questo articolo. E che sono causati dai cambiamenti ormonali.
Vengono chiamati “fenomeni simpatici” e sono parecchio lontani dall’essere infallibili e reali. In più come dicevamo poco più sopra, le donne sono tutte diverse e lo stesso vale per gli eventuali segnali da notare.
In linea di massima si può dire che i seguenti sintomi sono quelli che hanno più probabilità di essere notati:
- Un ritardo nel ciclo mestruale
- La nausea mattutina
- Sbalzi ormonali
- Seno gonfio e dolente e capezzoli molto più sensibili
- Perdite bianche
- Fastidio dovuto ad alcuni odori particolari
- Aumento o diminuzione della fame
- Bruciori di stomaco
- Insonnia notturna
- Sonnolenza giornaliera
Vi ricordiamo che questi sintomi non indicano assolutamente la possibilità che si sia instaurata una gravidanza. Per capire se siete rimaste incinte l’unico modo è fare un test e di solito si aspetta qualche giorno di ritardo.
Il ritardo del ciclo mestruale
Questo è proprio uno dei sintomi che di solito mette in allarme una donna. Quando un ovulo viene fecondato, dopo aver “viaggiato” per qualche giorno si sistema nell’utero. Di conseguenza non verrà rilasciato nessun’altro ovulo il mese successivo.
Se il vostro ciclo mestruale è regolare e preciso e non è mai saltato allora in assenza di esso potete ben sperare e procedere con un test. Nel caso in cui spesso e volentieri abbiate a che fare con dei ritardi allora la risposta potrebbe non essere così scontata.
Se volete capire se siete rimaste incinta ci sono ovviamente degli esami che possano fornirvi la certezza. Una è l’ecografia, ma solitamente una donna la effettua quando sono già trascorse diverse settimane di gravidanza.
E poi ci sono i più classici test di gravidanza o le analisi del sangue. I primi si comprano in farmacia e sono quasi sempre attendibili nel caso in cui siano positivi. Sono affidabili dal primo giorno di ritardo, ma alcuni test che si trovano in commercio rilevano la gravidanza anche una settimana prima del mancato arrivo del ciclo.
Le analisi del sangue sono invece attendibili già dal 10°-12° giorno. Si fanno in qualsiasi laboratorio convenzionato e in poche ore si ha il risultato. Sia le analisi del sangue che i test di gravidanza rivelano la presenza di uno speciale ormone, l’HCG, che circola nel sangue solo ed esclusivamente nel caso in cui un embrione si sia annidato nell’utero di una donna.
Solitamente dopo uno o più test di gravidanza si aspetta la 9° o 10° settimana per effettuare la prima ecografia in cui si vedrà di già il piccolo embrioncino e si potrà sentire anche il battito del suo cuore.
Nel caso in cui si sospetti un aborto o una gravidanza extrauterina si può anticipare la visita. Se nelle settimane precedenti durante l’ecografia non è visibile la camera gestazionale o il sacco vitellino potrebbe trattarsi di una gravidanza extrauterina. Che si verifica con l’impianto non in utero ma in un’altra sede, come ad esempio le Tube di Falloppio, e che porta necessariamente a un aborto.
La nausea: uno dei sintomi più conosciuti
Oltre al ritardo del ciclo esiste anche un altro sintomo piuttosto conosciuto: la nausea. Fortunatamente non tutte le donne ne soffrono durante la gravidanza e non tutte vanno incontro a conseguenze fastidiose.
Le statistiche dicono che 1 donna su 2 soffre di nausea durante i primi mesi di gravidanza. Tale disturbo fa la sua comparsa intorno alla 6° settimana e sparisce senza lasciare strascichi con l’inizio del 4° mese.
Secondo i medici il colpevole dell’insorgenza della nausea è proprio il famoso ormone HCG, insieme agli odori e alle fibre muscolari. In alcune donne la nausea diventa patologica, (vi ricordate Kate Middleton?), e può portare a delle conseguenze.
In questo caso il vomito può diventare frequente, la futura mamma non riesce a trattenere alimenti e liquidi e deve essere ricoverata in ospedale. Tale condizione si chiama iperemesi gravidica e porta conseguenze sulla salute del neonato a causa di un’importante diminuzione del peso materno.
Bebè in arrivo: esami ed ecografie da prenotare
La gravidanza apporta al corpo di una donna numerosi cambiamenti anche piuttosto evidenti. Nel momento in cui si scopre di essere incinta bisogna prenotare diversi esami del sangue e anche alcune ecografie.
Il ginecologo di fiducia durante la prima visita effettuerà un’anamnesi completa della futura mamma. Che dovrà quindi rispondere a domande su abitudini, età, storia clinica, familiare etc… Fra le analisi da effettuare guadagna molta importanza anche quella del gruppo sanguigno. Nel caso in cui la mamma abbia il fattore negativo bisognerà procedere tutti i mesi con un ulteriore esame sanguigno, il test di Coombs.
E che si accompagnerà anche ad altri accertamenti:
- Analisi delle urine
- Rosolia, Epatite, Toxoplasmosi, Citomegalovirus, Aids, Sifilide
- Emocromo completo
- Curva glicemica
Il Sistema Sanitario Nazionale offre alla donna in gravidanza due visite gratuite: la morfologica e l’accrescimento. La maggior parte delle donne decide però di affidarsi anche a un ginecologo privato che la seguirà durante tutta la gravidanza.
E le effettuerà un’ecografia ogni mese, ma non prima di aver controllato il collo dell’utero, il peso e la pressione.
La gravidanza dura 9 mesi, ma si sa, i primi 3 sono i più importanti e delicati, perché coincidono con la fase dell’organogenesi, ovvero la formazione degli organi del feto. Proprio pèer questo tutte le future mamme dovrebbe portare avanti alcune accortezze:
- Niente sport violenti
- No fumo e no alcol
- Nel caso in cui non si abbia avuto la toxoplasmosi non si dovrebbero mangiare alimenti crudi
- Evitare il contatto con prodotti chimici e tossici
- Niente viaggi in località rischiose
- Evitare gli esami radiologici
Come stabilire la data del parto
Avete finalmente capito di essere incinta e ora non vede l’ora di scoprire anche la data del parto? Il ginecologo saprà certamente rispondere alla vostra curiosità, ma potete benissimo farlo da sole grazie a diverse tabelle che potrete trovare online.
In ogni caso è possibile stabilire la data del parto in base alle settimane di amenorrea (mancanza di ciclo) e partendo da un presupposto: la gravidanza dura 41 settimane (un limite che varia da donna a donna).
Per stabilire indicativamente il giorno del parto, dovrete semplicemente calcolare 9 mesi dopo 15 giorni dall’inizio dell’ultimo ciclo. Le vostre ultime mestruazioni sono iniziate il 1° marzo? In questo caso avete avuto l’ovulazione intorno al 15 dello stesso mese, di conseguenza il vostro bambino potrebbe nascere il 15 dicembre.