Ai bambini piace urlare, fare danni e combinare pasticci. Ciò porta spessissimo un genitore a perdere la pazienza e, di solito, anche ad urlare contro il proprio figlio con l’intento di rimproverarlo. In realtà, in questo modo si ottiene spesso un effetto sbagliato, che peggiora solo la situazione. Ecco qualche consiglio per rimproverare un bambino senza urlare.
Mostrare autorità attraverso le regole
Il bambino ha la capacità innata di riuscire a comportarsi sempre prendendo tutto ciò che è disponibile da chi sta sopra di lui. Questo significa che più un genitore è permissivo, più il bambino tenderà a comportarsi come desidera. Per ovviare a questo problema, è sempre utile essere ferreo e non troppo flessibile nelle decisioni, utilizzando delle regole che facciano da parametri.
In sostanza, bisogna mettere i famosi paletti: non si possono superare determinate linee, altrimenti il tutto può sfociare in una punizione. Abituando il bambino a rispettare le regole, senza sentirsi però costretto, difficilmente si incorrerà in episodi di capriccio estremo o anarchia. Ovviamente, qualsiasi castigo non deve essere estremo, ma esemplare. Ciò significa che il bambino deve capire dove ha sbagliato, prendendosi le responsabilità delle proprie azioni.
Comunicazione chiara e lineare
Quando si rimprovera un bambino, è sempre bene essere limpidi nel comunicare. Bisogna ricordarsi, infatti, che stiamo parlando con dei piccoli esseri umani, non con degli adulti che hanno, o dovrebbero avere, il senso completo delle proprie azioni. Ragion per cui si deve essere bravi nell’utilizzare un linguaggio adeguato.
In questo senso, non si sta parlando solo di termini di facile comprensorio, ma anche un linguaggio non verbale adeguato. Infatti, il bambino ritrova più semplice la comprensione quando accompagnata da gesti che possano esplicare in modo ancora più semplice il concetto.
Avere autocontrollo
Tutto questo è ovviamente impossibile se non si riesce a mantenere il giusto controllo. Di fatto, è molto più naturale e spontaneo alzare la voce, cercando di sovrastare il bambino che cerca di venire contro. Ciononostante, questo è decisamente controproducente al fine della risoluzione del problema.
Per questo motivo, imparare a non agire di impeto è fondamentale. Si deve essere capaci di temporeggiare, di sbollire gli animi in solitudine e poi partire all’attacco, ma sempre in modo equilibrato. Contare fino a dieci, pensare ad un bel pomeriggio estivo o a qualsiasi cosa che vi rilassi può risultare utile.