Spesso pensiamo che comprare molti giocattoli a proprio figlio sia il modo migliore non solo per renderlo felice, ma anche per stimolare la sua manualità e creatività. In parte è vero! Ma troppi giochi intorno a lui potrebbero scaturire l’effetto contrario. Lo sapevate? Vediamo il perché.
Avere meno dà di più
Come genitori vogliamo sempre il meglio per i nostri figli e facciamo sempre grandi sforzi per dare loro tutto ciò che desiderano. Infatti assecondiamo molte delle loro richieste e finiamo per comprargli maree di giocattoli solo per vederli felici. Felicità effimera, perché si estinguerà in brevissimo tempo, si sa! Una volta che un bambino ottiene qualcosa è subito pronto a volerne un’altra. Allora cosa rende un bambino davvero felice e più intelligente?
Uno studio pubblicato sulla rivista Infant Behaviour and Development rivela che avere troppa scelta di giochi porta a una maggior perdita d’interesse e quindi all’accrescere del senso di noia. Se diamo a nostro figlio meno oggetti tra cui scegliere, la sua mente sarà portata a concentrarsi di più e a sforzarsi di ricavare il meglio dal poco che ha. Questo renderà la sua mente più acuta e più plastica, portando il focus dell’interesse verso l’ambiente circostante e non solo sull’oggetto in sé.
Metterlo in condizioni di doversi “ingegnare” per divertirsi, lo aiuterà a sviluppare attitudini assai importanti in età adulta, come: problem solving, osservazione, concentrazione mirata e una miglior memoria. Tutte capacità molto utili nell’ambiente scolastico che lo aiuteranno a studiare meglio e a ottenere migliori risultati.
Niente di meglio di un buon libro
Un’ottima cosa che è bene incitare nei figli è quella di aprire dei libri. Che siano letti da mamma e papà o direttamente dal bambino, l’impegno cerebrale che ne deriva è una fantastica palestra per il cervello, soprattutto per quello dei più piccoli. Perciò se non sapete cosa regalare a vostro figlio, e siete indecisi se comprargli l’ennesimo gioco; optate per un bel libro, porterà effetti sicuramente positivi.
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