Per divezzamento o svezzamento si intende l’introduzione nella dieta del lattante di alimenti diversi dal latte, consiste nel passaggio graduale e progressivo all’esperienza di assumere cibi solidi e liquidi con modalità differente dalla suzione al seno. Tale esigenza è legata al progressivo aumento del fabbisogno energetico dell’organismo.
Circa i tempi e le modalità di svezzamento non esiste, ormai, una legge assoluta, essi dipendono da numerosi fattori legati alle caratteristiche del bambino, alle caratteristiche della famiglia, alle caratteristiche della società. In generale, secondo l’OMS, la proposta di svezzamento va fatta non prima del 4° mese di vita, perché l’apparato digerente non è ancora pronto per accogliere cibi diversi dal latte materno; e non bisogna attendere dopo il 6° mese per non incappare in carenze nutrizionali.
Le regole generali per uno svezzamento corretto prevedono che esso sia graduale, sereno, senza alcuna forzatura e che sia sempre proposto più che imposto al bambino. L’introduzione di nuovi cibi, infatti, di differente sapore, odore, consistenza e modalità di somministrazione rispetto al latte rappresenta, comunque, per il bambino una novità che può essere non sempre gradita.
Non esiste una regola unica per lo svezzamento, al punto che vi sono usanze a volte molto diverse perfino tra differenti regioni. Un semplice schema alimentare potrebbe essere il seguente:
- 4-5° mese 5 pasti: 4 poppate ed 1 pappa;
- 6-7° mese 4 pasti: 2 poppate e 2 pappe;
- 12° mese introduzione di: latte vaccino non formulati ed uovo.
Esistono, tuttavia, delle indicazioni che consentono di eseguire un corretto svezzamento. Bisogna introdurre nell’alimentazione del bambino sempre un alimento per volta e aspettare almeno 3-4 giorni prima di introdurne uno nuovo. In questo modo si potranno individuare con una certa facilità, tutti quegli alimenti verso i quali il bambino manifesta una sensibilizzazione, che si può tradurre in un’intolleranza alimentare, o un’allergia.
I cereali rappresentano la prima categoria di alimenti da utilizzare, vengono utilizzati prima quelli privi di glutine (es. mais, riso,tapioca) e dai 10-12 mesi in poi anche quelli che contengono glutine.
Anche per quanto riguarda la frutta e la verdura vi sono degli alimenti da preferire in epoca precoce ed altri che potranno essere consumati solo dopo qualche tempo, come per esempio le fragole e i pomodori, in quanto entrambi sono produttori di istamina e quindi potenzialmente allergizzanti; ma anche le bietole e gli spinaci poiché ricchi di nitrati. Per le prime pappe si consiglia di utilizzare la mela, la pera e successivamente la banana, decisamente importanti per l’apporto vitaminico e minerale.
In merito alle carni, si consiglia di cominciare con quelle più leggere, quali coniglio, tacchino, agnello, per poi passare gradualmente a quelle più grasse come il maiale, il pollo, il manzo e il vitello. Allo stesso modo si sceglieranno i pesci più magri come la trota, la platessa e il nasello, mentre quelli più grassi possono essere assunti solo tardivamente. In particolare i crostacei andrebbero assunto solo dopo il 3 anno di vita perché potenzialmente e fortemente allergizzanti.
Durante lo svezzamento il latte vaccino va introdotto con prudenza e dopo il 10-12° mese di vita, un po’ per l’elevato apporto proteico che potrebbe causare iperalimentazione nel bambino, e un po’ per il suo basso contenuto di ferro, che potrebbe invece indurre ad un’anemia sideropenica a eziologia alimentare. Si preferiscono, dunque, i latti speciali, definiti di crescita, con una composizione nutrizionale più idonea al soddisfacimento delle esigenze del bambino. In alternativa o in associazione ad essi possono essere utilizzati i formaggini ipolipidici, importanti per assicurare un adeguato apporto di calcio, e lo yogurt che è un alimento prezioso per i suoi effetti positivi sull’equilibrio gastrointestinale.
Proposta di svezzamento
Inizio svezzamento tra il 4° e il 6° mese di vita
Sostituire una poppata, in genere quella di mezzodì, con un pappa così costituita:
- 6-7 cucchiai di crema di riso disciolti in 180-200 ml di brodo vegetale;
- 1/2 liofilizzato di pollo o di vitello, o tacchino o manzo o platessa;
- 1 cucchiaino di formaggio parmigiano;
- 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva;
- 1/2 mela o 1/2 pera grattugiata.
Dal numero di cucchiaini di riso dipenderà la consistenza o la fluidità della pappa. In genere si preferisce cominciare con 3-4 cucchiai per aumentare gradualmente, giorno dopo giorno, a mano a mano che il bambino si abitui all’assunzione di cibi più solidi.
Il brodo vegetale si prepara facendo cuocere in una pentola piena d’acqua, fino al dimezzamento delle stessa, 2 carote, 2 zucchini, 2 patate, 1 cucchiaio di lenticchie, spinaci ed eventualmente altre verdure di stagione. Si taglia tutto in pezzi piccoli e, dopo la cottura, il brodo va filtrato in un colino e può essere conservato, coperto in frigorifero. È sempre consigliabile preparato nuovo ogni giorno o, al massimo, ogni due giorni. Esiste anche il brodo vegetale liofilizzato e/o surgelato che si prepara in pochi minuti.
Dopo circa 15- 20 giorni dall’inizio dello svezzamento
- il 1/2 liofilizzato può diventare intero così come diventa intera la mela o la pera grattugiata.
Al 7° mese
Introduzione di una seconda pappa per cena. A quest’età può essere prevista la sostituzione del liofilizzato con omogeneizzato di carne o pesce e formaggino. In quest’epoca è possibile, inoltre l’introduzione del glutine attraverso la sostituzione della crema di riso con semolino, prima, e con pastina triplo zero successivamente.
Al 1° anno
L’introduzione dell’uovo e la graduale modifica dei formati di pastina insieme con l’introduzione, una volta che sono spuntati almeno i primi 4 dentini, di cibi a consistenza sempre più solida (ricotta,formaggini, carne macinata, pesce ecc.), rendono l’alimentazione del bambino sempre più simile a quella delle età successive.
Si ricordano alcune semplici regole per un’alimentazione corretta:
- alimentare il bimbo con il cucchiaino e non somministrare la pappa frullata nel biberon, altrimenti il bambino, anche per pigrizia, non imparerà a masticare;
- evitare i fuori pasto: così si abituerà più facilmente a fare meno delle caramelle, delle patatine e dolci;
- non forzare l’alimentazione del bambino ed evitare confronti con coetanei;
- non mettere sale nella pappa e non mettere mai il miele sul ciuccio: se proprio necessario preferire lo zucchero che è lavato via in breve tempo dalla saliva quando è messo in bocca.