La diatriba tra mamme lavoratrici e mamme casalinghe c’è da sempre e continua tutt’ora ad esistere. È come se ci fosse una gare tra di loro per chi fa più sforzi e sacrifici nel crescere i bambini. La risposta però c’è e non ci sono altre giustificazioni: stare a casa e seguire i propri figli a tempo pieno è sicuramente più impegnativo di lavorare. Ci sono delle motivazioni ben precise e vi spieghiamo quali sono.
Le mamme a tempo pieno non staccano mai dai loro bambini
Sicuramente la maternità è qualcosa di meraviglioso. Vivere emozioni nuove e così travolgenti è incredibile. Ma allo stesso tempo è bello dopo un po’ ritrovare se stesse come donne autonome ed indipendenti. Stare a casa con i propri bambini è bello. Si ha la possibilità di seguire la loro crescita passo passo. Ma si arriva ad un punto in cui si sente il bisogno di tornare alla vecchia vita, cominciando proprio dal lavoro.
Le mamme che tornano a lavorare hanno, paradossalmente, la possibilità di staccare dai propri bambini, con tutti i sensi di colpa che possono esserci all’inizio. Ma questa pausa forzata permetterà loro di goderseli pienamente. Le mamme che invece seguono h24 i figli non staccano mai e mentalmente può essere molto snervante.
Seguire la crescita dei figli a tempo pieno richiede un grande impegno mentale
Essere mamma a tempo pieno è una delle attività più stancanti che esistano. Subito dopo ci sono le faccende domestiche ed infine il lavoro retribuito. A confermarlo è stata una ricerca del Pew Research Center che ha analizzato e confrontato diverse famiglie.
Ogni genitore cercherà di fare il proprio meglio per i bambini, ma sicuramente è importante non dimenticare la propria individualità. Avere occasioni in cui si torna ad essere se stessi, a prescindere dai figli, donerà maggiore serenità.
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