Fabrizio Bracconeri è un personaggio televisivo davvero conosciutissimo. Ha preso parte a tanti programmi televisivi, come I ragazzi della terza C e molto altro. L’attore ha a casa una situazione davvero particolare. In diverse interviste, l’attore ha cercato di sensibilizzare e puntare l’attenzione su una problematica davvero comune, ma spesso sconosciuta.
Fabrizio Bracconeri è infatti padre di Emanuele Bracconeri, che è nato nel 2003 e che è un ragazzo davvero speciale. Il giovane Emanuele, infatti, soffre di una grave forma di autismo, che lo rende praticamente dipendente h24 dei suoi genitori.
Nell’intervista per Storie Italiane l’attore ha raccontato di dove fare fronte, ogni giorno, a problematiche decisamente gravi e pesanti che riguardano il suo ragazzo. Infatti, così racconta:
Mio figlio ha una forma grave di autismo, che si associa a ritardo mentale. Non parla, ha il pannolone ed è idrofobo. Avendo il pannolone, diventa un problema lavarlo.
Oltre a questo, aggiunge anche altri dettagli importanti: quelli economici. Spesso ci si dimentica quanto questo genere di problematiche siano dispendiose e restrittive per una famiglia, per questo Bracconeri racconta:
Io mi considero ancora fortunato, posso qualche volta uscire la sera e permettermi di pagare una persona che stia con mio figlio a 35 euro l’ora. Se esco a mangiare una pizza, mi costa 50 euro come a tutti, ma a quella cifra vanno aggiunti altri 80/100 euro di spese accessorie, perché è necessario che qualcuno rimanga a casa con lui. Purtroppo ci sono famiglie rovinate da questa malattia.
La diagnosi di malattia di Emanuele e il combattimento continuo della famiglia
Ad Emanuele la diagnosi dell’autismo è arrivata davvero molto precocemente. Ad un solo mese di vita al bambino è stato subito indicato il problema, cosa che ha portato la famiglia a reagire a muso duro a questa situazione.
Infatti, fin dai primi mesi di vita gli sono state evidenziate diverse problematiche di salute importanti, come la sordità, il mutismo e la cecità. Negli anni la situazione è decisamente migliorata, grazie alla perseveranza di suoi genitori. Infatti, si sono accorti che la sordità poteva essere recuperata, come anche la vista, corretta da un paio di occhiali.
Nonostante questo, Emanuele non è più riuscito a prendere la sua autonomia, cosa che i genitori hanno dichiarato che probabilmente non recupererà mai. Di base, infatti, è completamente dipendente dalla coppia, che lo accudisce h24, 365 giorni all’anno. Un lavoro che solo un genitore può fare con tanta determinazione.
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