Sopravvivere alla morte di un figlio è qualcosa di innaturale per un genitore. È quello che racconta Nazia Majeed, la mamma di Maham Majeed, morta improvvisamente lo scorso maggio all’età di 21 anni. La sua scomparsa è stato il momento più buio e più triste nella vita di Nazia.
Maham era donatrice di organi all’insaputa dei genitori
Nessuno può immaginare che la vita di una giovane ragazza possa spezzarsi così all’improvviso com’è successo a Maham. La giovane donna avrebbe dovuto studiare infermieristica al college e si era iscritta come donatrice di organi all’età di 18 anni all’insaputa dei suoi genitori.
I genitori di Maham hanno faticato ad accettare la volontà della figlia di essere donatrice di organi, ma non potevano che rispettare il suo desiderio. Adesso sono orgogliosi di ciò che è riuscita a fare la figlia anche dopo la sua morte.
La morte di Maham ha salvato decine di vite
Una volta aver ricevuto il tesserino da donatrice, i genitori hanno lasciato andare definitivamente la figlia facendo donare i suoi organi.
I suoi reni e il suo fegato sono stati donati per salvare tre vite, mentre i suoi tessuti, le cornee (la parte dell’occhio che dà la vista), e le ossa hanno aiutato molte persone e il suo cuore è stato donato per la ricerca.
“Mia figlia non esiste più, ma i suoi organi hanno dato la scintilla della vita ad altre persone, forse una figlia o un figlio, una moglie o un marito, un fratello o una sorella “, ha raccontato la mamma al Mirror.
“È stato difficile al funerale vedere il suo corpo con i punti di sutura, ma alla fine ti rendi conto che il corpo è solo un corpo, la sua eredità è la vita che è più importante. Nella nostra religione diciamo che salvare una vita è salvare l’intera umanità” – ha concluso la donna.
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