Francesca SalvatiI record nel mondo non finiscono mai. Spesso ci capita di sentir parlare dell’uomo più alto, del bambino più piccolo o tanto altro ancora. Esiste, in mezzo a questo marasma di esempi, anche la bimba più piccola del mondo, la quale soffre di una patologia davvero singolare: il nanismo primordiale.
La storia di Charlotte Garside
Siamo in Inghilterra, dove 6 anni fa è venuta al mondo una bambina piccolissima, di nome Charlotte Garside. La piccola, in realtà, divenne nota al mondo anche prima di venire al mondo, data la sua patologia molto particolare. Infatti, mentre sua mamma era ancora incinta, le è stato diagnosticato un nanismo intrauterino, in una forma anche parecchio particolare.
Venuta al mondo prematura, la piccola pesava solamente 800 grammi ed aveva una lunghezza di 20 centimetri. La paura dei medici e della famiglia era tanta, dato che si pensava che la piccola non sarebbe sopravvissuta nemmeno due giorni dopo il parto.
Charlotte, alla faccia di chi le vuole male, è invece sopravvissuta, grazie a cure assidue e ad una incubatrice per molti mesi. Successivamente, la diagnosi era che la piccola non sarebbe sopravvissuta dopo i 2 anni, ma ad adesso Charlotte ne ha 6 e vive la vita di una bambino normalissimo.
La sua patologia è il nanismo primordiale, condizione congenita che la vede essere davvero la bambina più piccola del mondo. Infatti, ha battuto il precedente record, detenuto dalla giapponese Yoty, la quale è alta poco più di 60 cm e pesa 5 kg. Charlotte, infatti, è alta solo 60 cm e pesa 3,5 kg.
La patologia della piccola è estremamente rara ed è frutto di condizioni genetiche davvero improbabili. Nel mondo al momento sono stati diagnosticati solo 100 casi di nanismo primordiale.
La condizione è poco compatibile con la vita, infatti Charlotte anche qui è un’eccezione. La piccola, a differenza di molti altri, riesce a sviluppare in modo proporzionato tutte le parti del corpo, che sono ugualmente piccole!
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