Fin da piccoli insegniamo ai nostri figli a condividere con gli altri giocattoli e altro, per poter crescere dei piccoli che sanno quanto sia bello condividere con gli altri. Una donna, però, ha deciso di non permettere ai suoi ragazzi di imparare tutto ciò. La mamma non fa condividere i giocattoli ai figli. Anzi, quando ha ospiti in giro per casa li nasconde. Ma perché lo fa?
Emily Feret è una mamma di 30 anni che ha raccontato come si comporta con i suoi figli per la questione della condivisione dei giocattoli con altri bambini. Semplicemente lei rifiuta il fatto che i suoi ragazzi debbano essere costretti a condividere le loro cose. Quando loro non vogliono, la mamma li sostiene. Anche se la diatriba riguarda la condivisione “interna”, quella tra fratelli che di solito, invece, tutti i genitori suggeriscono.
Eppure negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e anche alla scuola primaria e in seguito viene insegnato ai bambini che è bello condividere con gli altri quello che si ha. La donna 30enne mamma di un bambino e di una bambina, però, non è affatto d’accordo. E sostiene che non dovrebbe essere un obbligo condividere qualcosa quando non si vuole veramente farlo.
Hannah e Levi, i suoi figli di 4 e 2 anni, invitano spesso i loro amici a casa. Quando stanno per arrivare, però, la mamma chiede loro se c’è qualcosa tra i loro giocattoli che non vogliono assolutamente condividere. Lei li nasconde, così a nessuno viene la tentazione di prenderli anche senza il loro permesso.
Da adulta, se non volessi condividere qualcosa, nessuno mi costringerebbe a farlo. È così che offro ai miei figli lo stesso rispetto. Chiedo loro se ci sono giocattoli che non vogliono condividere e li tengo se arrivano ospiti. (…) Voglio che i miei figli abbiano voce e si esprimano, purché non facciano del male a se stessi o a nessun altro.
Sin dalla più tenera età lei ha spinto i bambini a separare i giochi tra comunitari, da condividere, e personali, da non condividere.
Se litigano per un giocattolo comunitario, offrirò una soluzione, come un timer, in modo che tutti abbiano un po’ di tempo con il giocattolo. Se continuano a litigare, gli toglierò il giocattolo. Cerco di dare un senso alle conseguenze per la situazione. (…) se i miei figli corrono e dico loro di fermarsi perché potrebbero cadere e non ascoltano e poi cadono, è una conseguenza naturale.