Dimentichiamoci per sempre la storia della matrigna cattiva che le fiabe, purtroppo, ci hanno insegnato. E prepariamo i fazzoletti per una storia che ha commosso tutti quanti. La matrigna adotta il figliastro affetto da autismo. La mamma naturale, infatti, lo aveva rifiutato: non voleva prendersi cura di lui per nessuna ragione al mondo. Ora ha trovato la sua famiglia, amorevole e accogliente, che non lo lascerà mai solo.
Adrieli è una donna che ha dimostrato al mondo intero cosa vuol dire essere una mamma, anche se non lo si è naturalmente e dal punto di vista biologico nei confronti di quel bambino che a tutti gli effetti viene considerato suo figlio. La donna si è innamorata di un uomo che ha avuto un figlio, Vinicius, dalla precedente relazione. Il bambino è affetto da disturbi dello spettro autistico. Per questo motivo la sua mamma biologica lo ha rifiutato.
Adrieli è stata la matrigna di Vinicius fino a poco tempo fa. Poi, parlando con il marito Diogo, papà del piccolo, ha capito che doveva smuovere mari e monti per poter adottare il bambino e diventare la sua mamma. La coppia sta insieme da quando lui aveva 21 anni e il bambino solo 5 mesi. Non è mai stato un problema e il legame con quel bambino è stato sempre molto forte.
Pur non essendo legamente la sua mamma, Adrieli sentiva la responsabilità di crescere quel bimbo come se fosse suo. Provava per Vini un amore indescrivibile. Quando la donna e il papà del bimbo si sono sposati, lei sapeva che mancava ancora qualcosa. Doveva fare in modo che il figlio si sentisse ancora più incluso in quella nuova famiglia che era nata. Doveva diventare la sua mamma legale.
Il processo non è stato semplice, ci sono voluti circa 10 mesi tra convocazioni pubbliche, visite degli assistenti sociali, incontri con gli psicologi e ostacoli di altra natura. Alla fine, però, la donna ce l’ha fatta. La matrigna adotta il figliastro affetto da autismo e diventa sua mamma.
Abbiamo iniziato a scrivere un libro sulla vita di Vinícius con nuovi capitoli. Il mio cuore è pieno di orgoglio e gratitudine. Sono grata di essere la madre di un bambino così speciale. Volevo raccontare la nostra storia affinché tutti sappiano che non tutte le matrigne sono cattive, che non tutto l’autismo è la fine del mondo e che ci sono ancora ragioni per crederci.