È innegabile che le temperature di questa estate siano più alte ovunque. Anche nel Regno Unito si stanno vedendo valori di massima mai visti prima, si superano anche i 40 gradi. Così l’addetto ai rifiuti Lee Moran ha ideato un suo modo per lavorare fresco: che ne dite di lavorare in gonna?
L’ondata di caldo che sta imperversando in tutto il mondo non ha risparmiato neanche la Gran Bretagna. La città di York, per esempio, di solito in estate ha temperature che al massimo sfiorano i 20 gradi. Ma adesso è arrivata a 30 gradi, un valore inconcepibile per la zona.
Queste torride temperature stanno provocando notevoli disagi agli abitanti che hanno dovuto inventarsi dei modi per riuscire a resistere al caldo. È il caso di Lee Moran, un netturbino di 50 anni che qualche giorno fa ha deciso di protestare contro i suoi capi in un modo assai particolare: è andato a lavorare in gonna.
Secondo quanto riferito dal Daily Mail, il governo della città di York ha chiesto ai netturbini di indossare pantaloni lunghi quando lavorano, per una questione di sicurezza. Però non avevano considerato il caldo insopportabile di questi giorni (e il fatto che gli abitanti non sono abituati a tollerare queste temperature, ci va un po’ per adattarsi) e così i netturbini si sono opposti a tale richiesta.
Lee ha trovato un modo originale per protestare: si è presentato al lavoro non con i pantaloni, bensì indossando una gonna arancione fluorescente. La sua richiesta è semplice: le autorità devono concedere ai dipendenti pubblici di poter lavorare almeno in pantaloncini in modo da non soccombere alle ondate di calore.
Gli abitanti di York e alcuni consiglieri comunali si sono subito schierati dalla sua parte. Effettivamente, Lee avrebbe anche ragione: non c’è nessun articolo nel regolamento che vieta l’uso del kilt o della gonna per andare a lavorare come netturbino. Inoltre ha sottolineato che non esiste nessun fondamento legale per vietare l’uso dei pantaloncini in questo lavoro.
Uno dei manager dell’azienda ha ammesso che la richiesta di indossare pantaloni lunghi era dovuta solamente a un tentativo di tutelare la “reputazione”. Al che Lee ha ribattuto che loro stanno sudando, lavorando sodo sotto il sole solo per avere un bell’aspetto per il pubblico?
Non sono in Inghilterra, ma in tutto il mondo i datori di lavoro farebbero bene a rendersi conto che con queste ondate di lavoro svolgere determinati lavori a certe temperature richiede nuovi accorgimenti e nuovi modi di tutelare la salute dei lavoratori.