Non nasconderlo, lo abbiamo provato tutte prima o poi. Anzi, lo abbiamo sperimentato più volte nella nostra vita. Amiamo i nostri figli alla follia, sono la nostra vita, faremmo di tutto per loro, ma ci sono dei momenti in cui proprio non li capiamo e ci chiediamo in cosa abbiamo sbagliato. Anzi, ci chiediamo cos’abbiamo di sbagliato noi a pensare che nostro figlio così com’è non ci piace.
La maternità è sicuramente una delle esperienze più belle della vita di ogni donna. Un momento sconvolgente, nel bene e nel male. Perché non è tutto rose e fiori. Ci sono lati positivi e lati negativi, che tutte tendiamo a nascondere per non sentirci in difetto. Ma che tutte sperimentiamo. Stress, ansia, frustrazione, stanchezza, emozioni negative: le mamme sono esseri umani ed è assolutamente normale pensare ogni tanto che tuo figlio non ti piace da quanto è irritante e supponente. Per fortuna poi ci passa tutto, vero?
Provare questi sentimenti non vuol dire non amare il proprio figlio. Si tratta solo di iniziare a gestire le proprie emozioni, quelle belle e quelle brutte, per sfruttarle come meglio crediamo, per non cedere più alla paura, alla disperazione, allo sconforto. E per fortuna gli specialisti vengono sempre in nostro soccorso.
È normale se a volte mio figlio non mi piace?
Il terapeuta Ryan Lowe ci dice ce è assolutamente normale considerare i propri amati bambini ogni tanto irritanti e insopportabili. Vorremmo tanto cambiare quei tratti della loro personalità che non riusciamo proprio a comprendere. La sensazione, che è umana, può derivare da tanti fattori. Uno è definito l’effetto specchio. Secondo gli psicologi di mezzo mondo il fenomeno si verifica quando la mamma si identifica nel figlio con i propri difetti, ma non riesce ad accettarlo. Se la situazione non si risolve in tempo, è probabile che prima o poi, soprattutto con la crescita, ci siano degli scontri in famiglia.
Anche il modo con cui le mamme sono state educate e il rapporto con i genitori possono influenzare il modo in cui la donna si relazione con il figlio. Chi ha avuto un’infanzia difficile o non è mai andato d’accordo con mamma e papà, è probabile che avrà difficoltà a parlare con i propri figli e ascoltare i loro bisogni.
Infine, il terapeuta sottolinea che le donne non dovrebbero mai provare tristezza o imbarazzo nel provare questi sentimenti. Bisognerebbe imparare a convalidare e gestire le emozioni, riconciliandosi anche con quelle negative.
Come possiamo risolvere la situazione?
Gli psicologi suggeriscono una serie di step da affrontare per migliorare il rapporto con i tuoi figli:
- Cambia le tue aspettative. A volte sono troppo alte o troppo rigide e se i bambini non stanno dentro quei ranghi, è normale provare fastidio o addirittura repulsione. L’Università di Melbourne, in Australia, suggerisce di avere un atteggiamento più realistico, di porsi obiettivi coerenti con le proprie capacità fisiche e intellettuali.
- Limita le critiche. Non importa quanto sei stressata, non dovresti mai sfogare la tua rabbia urlando, picchiano o imprecando. Quando hai un commento da esprimere sul loro comportamento, fallo con calma e senza alzare mai la voce. Questo eviterà inutili discussioni e aumenterà la tua resilienza, mostrando che sei in grado di risolvere i conflitti senza perdere la testa.
- Chiedi aiuto a un terapeuta. Se hai già provato tutto e non riesci a connetterti comunque con il tuo piccolo, questo potrebbe essere il momento giusto per andare da uno psicoterapeuta. La terapia può aiutarti a scovare la fonte della tua rabbia, ridurre i livelli di stress, aumentare le capacità di recupero e concerti una migliore comprensione delle dinamiche famigliari.
Ricorda che la chiave per evitare conflitti in casa e fuori casa è saper gestire le tue emozioni, avere sempre un atteggiamento positivo ed evitare gesti aggressivi. Solo così potrai migliorare il tuo modo di comunicare e avrai più fiducia in te stessa.