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Ovulazione e fertilità: come fare i calcoli e cosa sapere su questo periodo

L’ovulazione e la fertilità sono due tasselli importantissimi della vita di una donna. Non controllano solamente la parte che riguarda i meccanismi dell’utero e dell’apparato genitale femminile, ma regolano anche molte altre funzioni del corpo. Ecco allora tutto quello che si deve sapere a riguardo, come si deve gestire tutto e tutti i meccanismi.

Ciclo mestruale: fasi e divisione

ovulo
Fonte Pixabay

Quando si parla di ovulazione e fertilità non si può pensare di basare l’argomento come fosse un concetto a se stante. Di fatto, si deve prima capire bene ed analizzare il contesto nel quale questi due punti si inseriscono. Innanzitutto, quindi, bisogna parlare del concetto di ciclo mestruale.

Spesso ed erroneamente si parla di ciclo indicando il momento della fuoriuscita di flusso sanguigno. Questo, come sottolineato, è un errore. Il ciclo mestruale include diversi passaggi e si apre con la fuoriuscita di sangue. Di fatto, quello che spesso si indica con il ciclo non è altro che la l’inizio, mentre la maggior parte del ciclo vero e proprio trova tutto un altro momento.

Il ciclo mestruale va dal primo giorno di flusso di mestruazioni a quello del flusso successivo. Stiamo quindi parlando del periodo che intercorre tra una mestruazione e l’altra. Vedendola da questa prospettiva, sicuramente, si capirà meglio come il flusso sanguigno è una piccola parte di tutto il processo. Il lasso di tempo di cui stiamo parlando è di circa 28 giorni, ma varia di persona in persona.

Questi 28 giorni standard si possono dividere in due fasi: quella proliferativa e quella secretiva. Il periodo proliferativo inizia proprio con il primo giorno di flusso. Si sta parlando di tutto quel periodo che include le mestruazioni, di una durata standard di circa 5 giorni. La conclusione, invece, è segnata dall’inizio dell’ovulazione.

Il periodo secretivo, invece, inizia proprio con l’ovulazione. Questa fase può finire in due modi: o con le mestruazioni successive, oppure con una gravidanza. Ovviamente, proprio in questa fascia di tempo è inclusa l’ovulazione, importantissima per la fertilità della donna.

Che cos’è l’ovulazione

donna su panchina
Fonte Pixabay

Come analizzato precedentemente, l’ovulazione fa parte del ciclo mestruale. La si può considerare una delle fasi di questo, proprio perché la include in pieno. Di fatto, con il termine ovulazione si indica il momento in cui l’ovulo si è completamente formato ed è ufficialmente fertile.

Cercando di collegarla temporalmente, si possono fare calcoli generici, che però non garantiscono l’assoluta certezza, dato che ogni corpo hai i suoi ritmi precisi. Generalmente parlando, quindi, si collega l’ovulazione intorno a 14 giorni prima delle mestruazioni. Quindi, considerando che un ciclo è di 28 giorni, la si può evidenziare più o meno intorno al 14esimo giorno. Certo è che se si ha un ciclo di 21 giorni, come capita a chi prende anticoncezionali come la pillola o il diaframma , l’ovulazione deve essere collegata temporalmente in un altro momento.

Continuando sull’esempio standard, però, si può dire che intorno a questo fatidico 14esimo giorno di ciclo, l’ovulo è fertile al suo massimo. Questa fertilità rimane attiva per circa 12 ore dopo l’ovulazione. Questo meccanismo è, come spesso accade, gestito dagli ormoni. L’ormone che si occupa della gestione dei tempi del ciclo mestruale è l’ormone luteinizzante (LH). Questo ormone, durante l’ovulazione, permette che il follicolo più grande esploda, rilasciando l’ovocita maturo. Questo si va a posizionare nella tuba di Falloppio. Qui, biologicamente parlando, avviene la fecondazione.

Concetto di fertilità e collegamento con l’ovulazione

Con la parola fertilità si va ad indicare il momento, limitato ad un mese o della vita intera, che si può ritenere più idoneo al concepimento. In altri termini, più spiccioli, il momenti in cui è più facile o possibile rimanere incinta.

Come forse si è intuito dalla prima frase di questo paragrafo, si può ricercare la fertilità in rapporto a un tempo limitato oppure a tutta la vita. In sostanza, c’è la fertilità legata al ciclo mestruale e la fertilità che indica proprio una fase intera della vita di una donna. Continuando su questa riga, si devono analizzare le due cose separatamente.

Il periodo fertile della vita di una donna va dal primo ciclo mestruale completo, indicato dalle prime mestruazioni, all’ultimo ciclo mestruale della propria vita. Se si vuole trovare una collocazione temporale precisa, si può dire che va dai 12/13 anni (dipende dallo sviluppo) fino ai 50 circa, quando inizia la tanto temuta menopausa. Questo, fondamentalmente, è il periodo in cui una donna è capace di rimanere incinta e di portare a termine la gravidanza. Ovviamente, la fertilità è maggiore o minore in relazione all’età: non si può pensare che una donna di 48 anni abbia la stessa fertilità di una 20enne, in linea di massima.

Per quanto riguarda il concetto di fertilità in un determinato periodo, questo è fondamentalmente collegato al concetto di ovulazione. Il momento dell’ovulazione, di fatto, è il momento in cui la donna è sicuramente più fertile. Quindi, stiamo parlando del momento in cui rimanere incinta è sicuramente più semplice. Ovviamente, non si rimane incinte solamente nel giorno in cui arriva l’ovulazione, la possibilità dipende da tanti e diversi fattori, ma sicuramente c’è maggior probabilità. In sostanza, in base a quando avviene l’ovulazione si può collegare la fertilità. Ovviamente, il rimanere incinta non dipende solo dalla donna, ma anche dagli spermatozoi che, una volta che penetrano, hanno una capacità di sopravvivere di circa 72 ore.

Come prevedere l’ovulazione

foglio con date
Fonte Pixabay

Precedentemente è stato detto che l’ovulazione può essere collegata, più o meno, intorno alla metà del ciclo mestruale. Di fatto, però, questa regola è tanto valida quanto poco frequente. Infatti, sono moltissime le donna che hanno un’ovulazione che arriva in momenti differenti dal 14esimo giorno di ciclo.

Ora, partendo da questo concetto, si deve esplicare un modo per capire quando il proprio corpo va in ovulazione, quindi quando l’utero si prepara ad intraprendere una gravidanza. Ecco, sostanzialmente ci sono dei sintomi che fanno percepire l’arrivo dell’ovulazione, quindi del periodo di massima fertilità.

Uno dei sintomi più comuni e principali è il cambiamento del muco cervicale. In sostanza, vediamo che durante l’ovulazione il muco cervicale, che è la sostanza bianca che spesso viene espulsa dall’organismo, diventa più limpido. Raggiunge una colorazione quasi limpida, trasparente, ma diventa anche più abbondante e più evidente. Si tratta di un sintomo quasi inequivocabile, che permette a molte donne di capire che si è nel bel mezzo dell’ovulazione.

Altre sintomatologie potrebbero, per esempio, essere un indolenzimento nel basso ventre oppure una tensione nelle mammelle. Queste ultime, infatti, tendono a diventare dure e, spesso, provocano dolore al tatto. Il tutto, come sempre, è gestito dagli ormoni.

Test per l’ovulazione

Come è stato detto, la gravidanza non può innescarsi solamente se si è in ovulazione o quando si è al picco della fertilità, ma può avvenire anche in altri momenti della vita. Innanzitutto, perché una donna è tendenzialmente sempre fertile, anche se ci sono periodi di maggiore fertilità, poi anche perché ci sono molti fattori che influenzano il tutto. Tra questi, per esempio, vediamo i fattori emotivi, lo stress, la salute.

I test dell’ovulazione, quando si vuole rimanere incinte in modo sicuro, possono essere molto utili per identificare il momento giusto e preciso per portare a termine il concepimento. Questi test si possono acquistare tranquillamente in farmacia, come il test di gravidanza. Il meccanismo d’azione è di carattere ormonale: il marchingegno permette di vedere quando i livelli di LH sono maggiori, per indicare il momento in cui ci si trova in ovulazione.

Oltre all’LH, però, ritrova anche i valori di estrogeni o di estradiolo. La presenza di questi ormoni, infatti, indica il momento precedente all’ovulazione. Lo scopo di tutto questo, ovviamente, è andare a segno se si desidera una gravidanza, oppure evitare quei giorni specifici se non la si sta cercando, sempre considerando i rischi degli altri periodi di ciclo.

Quando fare il test di ovulazione

Ovviamente, cercando sempre il favore del vero, c’è un momento in cui è più indicato fare il test per l’ovulazione. Innanzitutto, questi test vanno ad utilizzare l’urina e, quella più consigliabili, è la prima del mattino. Si può iniziare a farli intorno all’11esimo giorno di ciclo mestruale, quindi a 11 giorni dal primo giorno delle ultime mestruazioni. Se si vuole essere più precisi, però, si può pensare di cercare la sintomatologia, come con l’osservazione del muco cervicale.

Il test è molto semplice da utilizzare. Si troverà sotto forma di stick, sopra il quale si dovrà apporre un po’ di urina, fino a rendere completamente bagnato il tamponcino che si trova più esposto. Questo stick indica i 4 giorni più fertili, dove aumentano le probabilità di concepimento. La lettura del risultato è altrettanto intuitiva: se sullo schermo si vede una faccina sorridente, significa che i livelli di LH sono alti e che si è in un periodo di massima fertilità. Si tratta di una modalità molto precisa, quasi al 99%, che garantisce di poter individuare il momento perfetto per allargare la famiglia.

La differenza sostanziale tra questo test e quello per la gravidanza è, fondamentalmente, il tipo di ormone che va ad identificare. Quello che rivela una gravidanza, infatti, reagisce alla presenza dell’ormone gonadotropina corionica umana. La presenza di questo ormone nelle urine indica che c’è una gravidanza in azione. Inoltre, si consiglia di praticare questo test, per avere una precisione maggiore, 5 giorni prima delle mestruazioni previste. Queste, nel caso di positività, ovviamente non arriveranno.