La storia del padre che porta i suoi figli al lavoro ha commosso tutti quanti. Tanto che alcune persone vorrebbero nominarlo papà dell’anno, per quello che fa per i suoi piccoli. Lui ha modificato il carrellino che usa per raccogliere materiali riciclabili in giro per la città, per poter ospitare i suoi piccoli mentre si guadagna da vivere. Così lui è sempre accanto a loro.
Sidnei Lopes de Jesus lavora come raccoglitore di materiali riciclabili nella città di Campo Grande, una città del Brasile, capitale dello stato del Mato Grosso do Sul, parte della mesoregione della Centro-Norte de Mato Grosso do Sul e della microregione di Campo Grande. Per poter avere con sé ogni giorno due dei suoi quattro figli, ha modificato il carrello che usa per la raccolta dei materiali.
“Non ha senso che io voglia andare da solo, ok? Bisogna vedere, quando mi preparo per uscire, come sono. Ma essere padre è affetto, un amore incondizionato per il quale non ci sono soldi al mondo per pagare“. Queste le parole dell’uomo di 46 anni, sposato con Luciane Rodrigues Cavalcante di 40 anni. Loro sono i genitori di Osvaldo (5 anni), Heloisa (3 anni), Davi (2 anni) e Isaque (8 mesi).
La famiglia vive in una casa in affitto molto semplice nel Bairro Santo Amaro, con un ampio cortile che può ospitare materiali riciclabili. “Abbiamo sempre vissuto così e non avevamo nessuno a cui lasciare i bambini. Ecco perché ha fatto l’adattamento, ha messo i due seggiolini con il comfort del bambino, così sono comodi mentre lavoriamo“, questo il commento della moglie, che lavora come estetista e ha anche qualche problema di salute e non può uscire tutti i giorni con il marito a dargli una mano.
La loro giornata è scandita dal lavoro. “Partiamo la mattina presto e torniamo solo la sera. E pensano che sia economico, perché è sempre in movimento. Ci assicuriamo solo che non manchino cibo e acqua, che prendiamo sempre per loro. Poi tornano a casa già addormentati”, aggiunge il padre, che si occupa di tutti i lavori pesanti del suo mestiere, accompagnato in giro dai suoi figli.
“In questi giorni li ho portati qui tutti e quattro contemporaneamente. I due più piccoli sulle sedie, Osvaldo dietro e Heloisa qui davanti al passeggino, per stare in equilibrio”. Del resto anche suo padre lo ha cresciuto in questo modo, per la sua famiglia è normale.