Partorire in un albergo non è un evento da tutti i giorni, ma è proprio quello che accaduto alla protagonista della storia che vi stiamo per raccontare. La donna ha infatti partorito il suo secondo figlio nel bagno di un hotel.
Victoya Venise, proveniente dalla Louisiana, era in un viaggio di lavoro in Georgia quando ha dato alla luce il suo secondo figlio Rocky. Ma il parto non è avvenuto in un ospedale come di consueto, bensì all’interno del bagno della sua camera d’albergo.
Il momento è stato del tutto inaspettato e la sua reazione è stata altrettanto sorpresa. Infatti, il parto era previsto il 15 maggio, più di un mese dopo. Venise si era recata in bagno perché avvertiva un dolore di stomaco, paragonabile a quello di un normalissimo mal di pancia.
Ma, una volta seduta sulla tazza, si è resa conto che stava accadendo qualcosa di completamente inaspettato: suo figlio stava venendo al mondo! La donna ha quindi partorito praticamente all’interno del wc per poi recuperare il neonato, essendo completamente sola, e avvolgerlo in un asciugamano situato nelle vicinanze.
Dopo il parto Venise ha subito chiamato un’ambulanza per portare portare il bambino in ospedale e assicurarsi che stesse in salute. E dopo i controlli di routine, sia il piccolo Rocky che sua madre sono stati dimessi, date le loro ottime condizioni, nonostante il parto pericoloso.
Venise, quando rimase incinta del suo secondo figlio, aveva in realtà deciso di darlo in adozione subito dopo la nascita. Essendo infatti una madre single non pensava di poter riuscire a sostenere economicamente due figli. Ma, dopo questo parto miracoloso, le sue idee sono cambiate e ha deciso di tenere il bambino nonostante le difficoltà economiche.
Lei stessa ha dichiarato durante un’intervista “Sento che questa esperienza mi ha fatto entrare in contatto con lui in un modo speciale, quindi ho deciso di tenerlo”.
Secondo Venise, infatti tutto è successo per farle capire che è in grado di prendersi cura di suo figlio, così come lo è stata durante il momento del difficile parto.
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