La polemica è servita su un piatto d’argento. E mai metafora fu più adatta. Molte persone protestano perché ai cibi vegani vengono dati i nomi di piatti o di prodotti di origine animale che “andrebbero a sostituire” per uno stile di vita più sano, che protegge la salute delle persone e anche del pianeta. Molte le discussioni nate intorno alla scelta, ad esempio, di chiamare comunque hamburger quello fatto con il tofu e con la soia e non con la carne.
Ma le polemiche si fanno più accese, ad esempio, quando si parla di ricette tipiche della tradizione culinaria italiana, come ad esempio la carbonara vegana, che per i carnivori o gli onnivori più convinti è un vero e proprio sacrilegio. In realtà dietro la scelta di dare ai piatti vegani nomi di alimenti o ricette che sfruttano prodotti di origine animale ci sono molte motivazioni.
Partendo dal fatto che nella maggior parte dei casi chi sceglie una dieta vegana lo fa per la propria salute, per la salute del proprio pianeta e per non sfruttare più animali che vengono uccisi o utilizzati per dare all’uomo del cibo da mangiare, esistono molte motivazioni che i principali siti di informazione sul tema come Vegan ok danno.
- Riconoscibilità. Chiamando le ricette vegane con il nome di quelle classiche ma “animali” permette alle persone di capire di che cosa si tratta, rende questi piatti immediatamente riconoscibili. La parola vegana o vegano dà la sicurezza che si tratta di prodotti che seguono le linee guida di questo stile alimentare, mentre il suo nome dà indicazioni a chi consumerà quel pasto di cosa si ritroverà nel piatto.
- Legittimizzazione delle alternative vegetali. Chiamare un prodotto con un nome che già il consumatore conosce lo legittima ai suoi occhi, proponendolo come alternativo al prodotto che sfrutta ingredienti di origine animale.
- I vegani non combattono il gusto dei piatti di origine animale, che potrebbero ancora incontrare la gioia dei loro palati. Ma combattono la sostanza, il fatto che non è più sostenibile mangiare tutta quella carne.
Insomma, non è questione di scimmiottare i piatti tradizionali, ma di proporre un’alternativa valida e vegana, per fare scelte consapevoli. Tu che ne pensi: giusto o sbagliato chiamarla carbonara vegana?