Perché il bambino si muove di più di notte? Vi sveliamo il segreto di questo comportamento

I bambini, sopratutto quando sono nel grembo materno, sono un vero e proprio mistero. Spesso ci sono degli atteggiamenti che non si riescono a comprendere, ma una mamma sa sempre percepire qualcosina in più, come quando si muovono di più durante la notte. C’è una spiegazione logica a questo fenomeno, che toglierà qualsiasi dubbio.

Di fatto, i movimenti del bambino sono tra le sensazioni più belle e intime che una mamma e suo figlio possano avere insieme. Si tratta di un momento tanto magico quanto privato, che porta i due a conoscersi bene per la prima volta. Questi movimenti iniziano tra la 18esima e la 22esima settimana di gestazione, quando il piccolo inizia a farsi più grandicello e a cercare la sua posizione. Quando lo si percepisce per la prima volta, vediamo che poi non si può far a meno di cercarlo e di notarlo in ogni suo piccolo movimento.

Sempre seguendo questo ragionamento, vedremo che si tenderà a percepire il piccolo in alcuni momenti più che in altri. Quando si fa una raccolta delle esperienze delle mamma, quasi tutte indicano la notte come momento prediletto per sentire il feto e molte pensano che questo sia perché si muove di fatto di più. In realtà, questa sensazione dipende più dalla mamma che dal figlio.

La mamma, che durante il giorno è indaffarata a svolgere le sue azioni quotidiane e la sua vita, arriva a sera che finalmente riesce a riposarsi e rilassarsi. Questo suo rilassamento porta ad una distensione dei muscoli e ad una deconcentrazione dei sensi. Alla fine, dopo qualche minuto di relax, l’attenzione del corpo viene richiamata da quei piedini che iniziano a scalciare contro la pancia. Il motivo non è che il bambino è dispettoso, semplicemente lo si sente in quel momento maggiormente che in altri.

I feti, infatti, alternano periodi di sonno veglia con un riposo di minimo 20 minuti e massimo 90 alla volta. Questo significa che durante il giorno non sta dormendo sempre, semplicemente le donne lo percepiscono di meno poiché hanno la loro attenzione e le loro energie concentrate da un’altra parte.

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