Ci sono detti popolari e leggende a cui siamo molto legati perché sono stati tramandati dalle nostre nonne, anche se con il passare del tempo compiamo gesti di cui non ci ricordiamo nemmeno il motivo per cui lo facciamo. Se anche tu ti stai chiedendo perché non si deve capovolgere il pane in tavola e perché ogni volta che lo vedi sottosopra istintivamente lo rimetti a posto, devi sapere che dietro c’è una storia che forse tua nonna ti avrà raccontato da bambina e che ti è rimasta dentro in un gesto che ormai fai senza pensarci.
Le nostre nonne, infatti, non sopportavano la vista del pane a testa in giù in tavola. Quando vedevano anche sul un pezzo di pane capovolto urlavano subito di rigirarlo, arrivando di corsa per poterlo rimettere a posto. Tutte le nonne, facendo questo gesto, ripetevano una frase, che probabilmente ti è rimasta in mente:
Se metti il pane capovolto piange Gesù.
E poi non davano alcuna spiegazione, nel senso che alla domanda del perché Gesù dovesse piangere vedendo il pane messo al contrario, rispondevano che era così e basta, senza dare alcuna motivazione se non logica, almeno fantasiosa. In realtà c’è un perché non si fa.
La superstizione del pane sottosopra che porta sfortuna
Tutto nasce da un’antica credenza popolare secondo cui il pane messo al contrario porterebbe sfortuna e sarebbe anche una mancanza di rispetto verso chi è a tavola. Il motivo che viene in mente per quella che di fatto è una superstizione è il fatto che, religiosamente parlando, il pane rappresenta il Corpo di Cristo. Ecco perché piange, perché, metaforicamente, lo abbiamo messo a testa in giù sul tavolo. E non è una cosa educata. C’è chi sostiene, però, che in realtà la storia sarebbe un’altra.
Tornando indietro nel tempo pare che esistesse un codice segreto tra i fornai. Il pane capovolto, definito anche come il pane del boia, era un pane di scarsa qualità preparato proprio per questa figura professionale, disprezzata da tutti quanti dal Medioevo in poi, perché uccidevano le persone su comando del Re. Come capire sul bancone quale fossero le pagnotte a loro destinate le capovolgevano.
Il Re per evitare questa discriminazione decise di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti. Ma il codice segreto secondo cui il pane a testa in giù è destinato ai boia è rimasto intatto fino a oggi.