Una partita di calcio è più importante della nascita di un bambino. È quello che si percepisce leggendo la richiesta di un noto virologo che chiede a gran voce di riaprire gli stadi per permettere ai tifosi di ritornare allo stadio a vedere le partite nelle ultime giornate del campionato di Serie A. Perché nessuno chiede a gran voce che sia finalmente di nuovo concesso ai padri di conoscere i propri figli appena nati? Forse non lo sai, ma ancora oggi i papà non possono entrare in sala parto?
La rabbia delle future mamme e anche di chi ha partorito da sola senza il supporto del proprio compagno accanto arriva in seguito alle parole di Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
Le parole di Bassetti su Facebook
Su Facebook il dottore ha postato una fotografia inerente al torneo Atp di Barcellona di tennis, che si è svolto alla presenza del pubblico. Così come accadrà per i prossimi tornei di tennis spagnoli: si potranno riempire gli spalti con il 40% della capienza massima. Il dottore si chiede cosa si aspetta a fare lo stesso in Italia.
Da domani riapriranno teatri e cinema anche al chiuso. Gli stadi no. Eppure gli stadi sono all’aperto e con una capienza ridotta al 10-15% potrebbero consentire tutti i distanziamenti del caso. Trovo che gli stadi con adeguate misure di sicurezza siano sicuri dal punto di vista del contagio. Perché non lavorare per disputare almeno le due ultime partite del campionato di serie A con una parte del pubblico? Sarebbe anche questa una decisione di buon senso. Forse è per questo che non è stata ancora presa.
Buon per i tifosi delle squadre di Serie A, che hanno un paladino che difende i loro diritti di poter assistere alle ultime due giornate del campionato 2020/2021 in programma domenica 16 e domenica 23 maggio (prima della data del primo giugno fissata dal governo per garantire la presenza di pubblico in eventi sportivi di tale livello). Dove sono, invece, tutti i paladini dei diritti dei futuri papà ad assistere in sala parto al momento in cui nasce il proprio figlio?
I papà non possono ancora accedere in sala parto
Nella maggior parte delle strutture ospedaliere italiane ai papà non è garantita la presenza in sala parto. Ci sono ovviamente delle eccezioni, cercando di prendere tutte le precauzioni del caso e che l’emergenza da Covid-19 impone. Ma si tratta, appunto, di eccezioni, come il Policlinico di Palermo che ha deciso di non lasciare più sole le mamme ad affrontare la nascita dei propri figli.
Prigie Raton è una giornalista che scrive di cinema e che ha appreso con amarezza la scelta del virologo Bassetti di schierarsi per riaprire gli stadi. In un post su Facebook ha deciso di far partire un’iniziativa per difendere i diritti delle future mamme e dei futuri papà negati.
Da più di una settimana lei e altre donne che sono in procinto di partorire hanno fatto un giro di richieste per ridare dignità alla figura del papà, permettendo ai compagni di entrare in sala parto e anche durante tutti i controlli da eseguire durante la gravidanza.
Nessuno sta rispondendo al grido di aiuto lanciato dalle mamme che non chiedono poi molto, solo che un diritto sacrosanto venga garantito. Non rispondono i ministri e non rispondono le redazioni dei programmi contattati. Sono molte le associazioni che stanno chiedendo a gran voce che la voce di queste future mamme e di questi futuri papà venga ascoltato.
Non facciamo come al solito, che in Italia si dà retta solo ai diritti del calcio. La nascita del proprio figlio ci sembra più importante, non ti pare?