Raffaella Carrà è stata un volto ed un’immagine indispensabile per la crescita della coscienza comune del nostro paese sotto molti punti di vista. Sta di fatto che è noto il fatto che non ha mai avuto dei figli propri, anche se ci sono altri fattori da prendere in considerazione e che la rendono, di fatto, una vera e propria madre.
L’attimo sfuggito di Raffaella Carrà
Raffaella Carrà è sempre stata definita in senso positivo. Amata ed apprezzata da intere generazione, questa grandissima donna è riuscita a farsi sempre riconoscere per la sua trasparenza, la sua gentilezza e la sua bellezza. In vita sua ha avuto diverse fiamme, pur non essendo mai convolata a nozze con nessuno.
Prima tra tutte è stata Gianni Boncompagni, con il quale, nonostante la lunga relazione, non ha mai deciso di concepire un figlio. Lei per prima sapeva cosa sapeva cosa significasse avere dei genitori assenti, essendo cresciuta solo con la madre e con l’aiuto costante di sua nonna. L’assenza data dal suo lavoro l’ha portata sempre a rifiutarsi, durante l’inizio della sua carriera, a formare una famiglia che non avrebbe potuto seguire.
Successivamente, è iniziata la prima vera relazione per la showgirl. Si tratta di quella con Sergio Japino, il grande amore della Carrà. Con lui la donna si era convinta ad avere un figlio, ma naturalmente non riuscivano. Così si è recata a fare delle visite ginecologiche che hanno portato semplicemente ad una conclusione: era diventata troppo avanti con l’età per riuscire a concepire un bambino naturalmente. Per averne uno proprio, avrebbe dovuto sottoporsi a diverse cure e stimolazioni ormonali, ma lei non fu mai d’accordo.
Dopo aver raggiunto questa conclusione, la donna decise di provare ad adottarne uno, ma anche qui ci furono dei limiti che non riuscì a superare. Infatti, è risaputo che non si è mai voluta sposare, nonostante i tanti spasimanti e questo fu di fatto il suo limite più grande quando si trattava di richieste d’adozione: le serviva quel dannato anello per avere un figlio.
Date queste sue esperienze, lei fu la prima a sostenere adozioni anche non tradizionali, come quelle per le coppie omosessuali, dicendo proprio che era necessario far uscire questi bambini dagli orfanotrofi e non privare coppie felici di avere figli. Nonostante questo, lei si riteneva mamma di 150mila bambini fatti adottare a distanza grazie al suo programma “Amore”, condotto nel 2006.
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