L’acqua è uno degli elementi principali ed essenziali nella vita di qualsiasi essere vivente. Si tratta di una fonte naturale di minerali e di tante altre sostanze che riescono a garantire il corretto funzionamento dell’organismo, non solo umano. Nel periodo evolutivo, ovviamente, ha uno scopo ancora maggiore, essendo alla base di ogni minimo funzionamento corporeo.
Per questo motivo, sono molti i genitori che si domandano quanto sia il corretto quantitativo di acqua che si deve far assumere al bambino nell’arco della sua giornata. Ovviamente, però, si deve partire da un discorso ancor più importante. Si sa che al bambino non deve essere data acqua almeno fino ai 6 mesi di vita. Questo perché arrivati a quella età i bambini hanno una dieta più solida e completa, che li permette di assumere altro oltre al latte, che costituiva precedentemente quasi il totale dell’alimentazione. Mancando questo fondamentale nutriente, il corpo inizia ad avere bisogno di liquidi extra.
Ovviamente, questo discorso non vale per i bambini che non vengono allattati e che non assumono sufficiente latte artificiale. In questo caso, c’è bisogno di integrare i liquidi con l’acqua. Dopo lo svezzamento, c’è bisogno che i bambini introducano molta più acqua degli adulti. Di fatto, necessitano del 10/15% del loro peso corporeo in acqua ogni giorno, mentre agli adulti è sufficiente il 4%.
Questo contributo è essenziale in quanto c’è un deficit dovuto alla mancanza di latte. Se fosse data acqua durante l’assunzione di latte materno o artificiale, invece, si andrebbe incontro a diverse conseguenze. Innanzitutto, l’inutilità è palese, dato che non aggiunge niente di cui l’organismo ha di fatto bisogno. A questo, però, si aggiungono anche altri fattori abbastanza fastidiosi di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno.
Tra questi vediamo la malnutrizione, causata dal fatto che lo stomaco si riempie di acqua inutile che lo solamente ingolfa. Questo può anche portare ad uno sviluppo errato nella crescita, dovuto allo scorretto lavoro dello stomaco. Possono esserci eventi di dissenteria, oppure anche un affaticamento dei reni, che non sono pronti allo smaltimento dell’acqua in eccesso, e quindi anche una carenza di sodio. Infine, si può incorrere anche nei comuni effetti della iperidratazione, ossia sonnolenza, gonfiore in viso e temperatura corporea troppo bassa.