Non ci si può aspettare solo del bene, in un mondo contorto come il nostro. Infatti, vediamo che si sono persone che non vedono l’ora di esprimere con odio e cattiveria il loro parere frustato. Lo sa bene questa giovane ragazza, che è stata ampiamente denigrata a causa di una patologia della pelle dalla quale è affetta dalla nascita.
La rinascita di Ciera
Ciera è nata con una grave malattia della pelle, chiamata Nevo Melanocitico Congenito Gigante (GCMN): è venuta al mondo con il corpo cosparso di macchie nere. Fin dalla nascita, la giovane ha dovuto fare i conti con la sua diversità, che la caratterizza in modo massivo. La rarità di questa patologia non ha aiutato, dato che colpisce una persona ogni 500mila nel mondo.
Raccontando un pochino della sua infanzia e delle sue compagnie, Ciera ha detto che ha vissuto dalla nascita a Rencefield, una cittadina nella quale ha frequentato le scuole fino alla fine del liceo. Lì la conoscevano e di base lei e i suoi coetanei erano cresciuti insieme, quindi era raro che qualcuno le dicesse qualcosa sul suo aspetto fisico.
Tuttavia, c’erano momento in cui gli altri le facevano decisamente pesare questa condizione. Lei stessa ha raccontato di una situazione che si verificava spesso durante le partite di basket:
Ci mettevamo in fila dopo una partita e ci davamo il cinque a vicenda e ci complimentavamo a vicenda con “buona partita”. Alcune ragazze rimuovevano la mano dalla linea perché non volevano toccarmi.
Un evento che invece la segnò profondamente avvenne sullo scuolabus:
Stavamo tornando a casa e un bambino se la stava prendendo con un altro. Sono intervenuta e di tutta risposta questo mi ha detto ‘stai zitta brutto cane maculato’. Nonostante le scuse, questa cosa mi segnò profondamente.
Adesso Ciera è cresciuta e nonostante abbia dovuto fare i conti per tutta la sua vita con le persone e i loro sguardi accusatori, ha imparato ad accettarsi:
Il mio viaggio per accettarmi è iniziato con un compito scolastico. Voglio mostrare agli altri che è giusto iniziare a lavorare su se stessi. Non si inizia dall’oggi al domani, non è facile, ma si deve per forza cominciare da qualche parte.
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