Embla Ademi è una ragazzina con Sindrome di Down che purtroppo non è serena quando è scuola, perché qui è vittima di bullismo, da parte di compagni che la vessano in continuazione. La sua famiglia non sapeva più cosa fare, era esasperata. Fino a quando la storia della piccola Embla Ademi non è arrivata alle orecchie del presidente della Macedonia del Nord, dove la bambina vive. Un giorno lui ha deciso di prenderle la mano e accompagnarla in classe, per combattere con lei ogni forma di bullismo.
Il presidente Stevo Pendarovski, quando ha sentito dei problemi della ragazzina che ha 11 anni e frequenta la scuola elementare “Edinstvo”, ha deciso di intervenire in prima persona. Non si è limitato a inviare una lettera o qualcuno al suo posto ma è andato in classe accompagnando la ragazzina undicenne fino al suo banco.
Siamo tutti uguali in questa società. Sono venuto per dare il mio sostegno e per aumentare la consapevolezza che l’inclusione è un principio fondamentale.
Con queste parole il presidente macedone ha spiegato quanto fosse fondamentale la sua presenza accanto a Embla Ademi, che da tempo lotta contro il bullismo. Stevo Pendarovski ha dimostrato con i fatti che è possibile creare una scuola più inclusiva, che accolga tutti gli studenti. E che è responsabilità sociale di tutti quanti fare in modo che i bambini con disabilità si sentano accolti, uguali, parte di un gruppo.
Non dovrebbero solo godere dei diritti che meritano, ma anche sentirsi uguali e benvenuti nei banchi e nel cortile della scuola. È un nostro obbligo, come stato, ma anche come individui, e l’elemento chiave di questa missione comune è l’empatia.
Il quinto presidente della Macedonia del Nord, eletto nel 2019, ha così voluto dare una lezione fondamentale. L’uomo di 58 anni ha preso per mano Embla Ademi e con lei tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze che ogni giorno devono fare i conti con la piaga del bullismo, che solo insieme possiamo sconfiggere.
Davvero una storia straordinaria, che in poco tempo ha fatto il giro del mondo!