Sempre più aziende oggi assumono ragazzi affetti da sindrome di Down o altre patologie che richiedono determinate attenzioni. Lo stesso ha fatto Amanda Cartagine, la titolare del risotrante Pizza Inn. Nel suo staff c’è più di un ragazzo diversamente abile e lei ha fatto di tutto per includere e inserire i lavoratori tutti allo stesso modo dando loro le stesse opportunità. A volte però si incappa in clienti poco educati che pensano che tutto gli sia dovuto. Per loro trattare male un lavoratore è qualcosa di poco conto. Questa volta però hanno trovato la persona sbagliata. Infatti il ristorante, dopo che un cliente aveva offeso proprio il lavoratore con sindorme di Down, ha appeso un cartello da applausi.
Un commensale ha trattato male un dipendente con sindrome di Down
Un cliente di Pizza Inn aveva trattato male uno dei dipendenti con sindrome di Down, rivolgendosi a lui con parole poco garbate. Tutto sotto gli occhi della titolare. Il ragazzo, Ryan Mosley, è stato però pubblicamente difeso da Amanda.
Quando però il cliente ha visto la reazione anche della titolare e le parole da lei usate, ha semplicemente risposto che dovrebbe affiggere un cartello dove comunica che nel suo ristorante sono presenti ragazzi diversamente abili. Ma il modo in cui lo ha detto è stato molto offensivo. Ad Amanda non sono piaciute le sue parole così le è venuta un’idea.
La titolare appende un cartello dove espone il suo pensiero: “Siamo tutti figli di Dio”
Amanda approfitta dell’occasione e decide di appendere un cartello davanti la porta del suo ristorante che recita la seguente scritta: “Siamo orgogliosi di essere un datore di lavoro per le pari opportunità e di assumere TUTTI i figli di Dio”.
La titolare ha ricevuto sostegno e solidarietà da parte di migliaia di persone e la notizia è presto rimbalzata nei vari notiziari locali.
Amanda è orgogliosa di accogliere tutte le persone allo stesso modo
Per Amanda è motivo di orgoglio far lavorare persone diversamente abili e fare in modo che tutti abbiano le stesse opportunità. E nessuno dovrebbe permettersi di non rispettare i dipendenti, che siano essi con bisogni speciali o meno.
Che ne pensate della reazione della titolare?
Potrebbero interessarti:
E’ il primo ragazzo con la sindrome di Down a laurearsi nel suo college