Parliamo di salumi ed insaccati durante la gravidanza, perché l’alimentazione, così come nella nostra vita in generale, quando aspettiamo un bambino è una questione davvero fondamentale. Si possono mangiare insaccati come ad esempio il prosciutto crudo durante la gravidanza? Vediamo insieme tutto ciò che le mamme devono sapere su questo argomento.
Si possono mangiare insaccati e prosciutto crudo in gravidanza?
Gli esperti consigliano alla donne in gravidanza di evitare di mangiare salumi e insaccati durante la gestazione. Se siete future mamme e il pensieri di rinunciare all’affettato vi rende nervosi, abbiamo una buona notizia per voi. Non tutti gli affettati sono pericolosi per il futuro nascituro!
Sono solo gli affettati cosiddetti crudi ad essere pericolosi per la salute del feto. Stiamo quindi parlando degli affettati che non subiscono nessun tipo di cottura durante la lavorazione. Il rischio più grande consumando questo tipo di affettati durante la gravidanza è quello di sviluppare la toxoplasmosi.
Gli affettati crudi infatti possono ospitare una serie di batteri che mettono a rischio la salute del bambino. Il prosciutto crudo, il salame, la bresaola, lo speck e la pancetta sono gli affettati ai quali dovrete rinunciare durante la gestazione.
Buone notizie invece per gli amanti del prosciutto cotto e della mortadella, che invece non sono esclusi dalla dieta delle future mamme. Questo perché questi due tipi di affettati vengono lavorati a temperature maggiori di 60°C e quindi ogni tipo di batterio viene inattivato.
Alimentazione più sana in gravidanza
Inutile dire che in gravidanza l’alimentazione assume un ruolo fondamentale. Mangiare bene e mangiare sano è fondamentale per la nostra salute in generale, ma lo è ancora di più quando aspettiamo un bambino.
Durante la gestazione una donna ha bisogno di più energia. Ecco perché risulta fondamentale fare affidamento ad una dieta equilibrata, una dieta capace di apportare le giuste energie all’organismo e favorire il benessere del feto.
Le proteine sono fondamentali durante la gravidanza. Occorre però avere qualche accortezza in più, come ad esempio quella di lavarsi le mani dopo aver toccato cibi crudi. Per un approfondimento su questo argomento, ecco cosa c’è da sapere sulla carne in gravidanza. Per quanto riguarda gli affetti non crudi, il consiglio è quello di scegliere prodotti sicuri di cui conosciamo la provenienza e di cercare sempre di garantire la qualità dei prodotti consumati.
Nella scelta del prodotto da comprare, assumono una rilevanza fondamentale alcuni fattori come ad esempio le certificazioni, l’osservanza delle norme igienico salutari e anche il giusto dosaggio tra aromi e sale e quindi gli ingredienti principali del prodotto.
Tornando ai nostri affettati, come detto i salumi e gli insaccati da non mangiare durante la gravidanza sono quelli crudi.
- Capocollo
- Speck
- Salame
- Bresaola
- Prosciutto crudo
- Pancetta
Come detto questi salumi devono essere esclusi dalla dieta durante la gravidanza perché possono portare al rischio di toxoplasmosi. Queste tipologie di affettati vengono lavorati con processi come la stagionatura, l’affumicatura o la salatura.
Siamo di fronte a processi che non uccidono i batteri e quindi possono essere pericolosi per la salute del feto. Ovviamente questi cibi possono essere consumati quando fanno parte di ricette che ne prevedono la cottura ad alte temperature.
A tal proposito è importante fare una piccola precisazione. Un’attenzione particolare va infatti rivolta alla pizza, nella quale molto spesso i salumi vengono aggiunti a fine cottura. In questo caso, infatti, i batteri non vengono uccisi poiché la temperatura non è abbastanza alta.
Esiste un livello di stagionatura che rende il prosciutto crudo sicuro durante la gravidanza? Alcuni esperti affermano che con una stagionatura superiore ai 24 mesi, si riduce il rischio di infezione da toxoplasmosi.
Si riduce, ma non si annulla. Inoltre è impossibile essere sicuri al 100% della durata effettiva della stagionatura di un prodotto. Ecco perché secondo noi vale la pena rinunciare al prosciutto crudo, anche se stagionato oltre i 24 mesi, durante il periodo di gravidanza.
Quali sono, invece, gli affettati che si possono mangiare con tranquillità durante la gravidanza?
- Mortadella
- Prosciutto cotto
- Tacchino o pollo
Queste tipologie di affettato possono essere consumate senza pericoli durante il periodo di gravidanza. Molti medici consigliano di utilizzare coltelli diversi per affettare i salumi crudi e quelli cotti, per evitare che tramite la lama si abbia una contaminazione.
C’è da dire che lo sviluppo di toxoplasmosi in questo caso è molto raro, anche se come si suol dire la prudenza non è mai troppa e quindi meglio non rischiare. Non dimenticate che anche la salsiccia cruda rientra tra gli alimenti da non consumare durante la gravidanza. Anzi, questo tipo di prodotto crudo non andrebbe mai consumato in generale, non solo durante la gravidanza
In ogni caso, una donna in gravidanza dovrebbe ridurre il consumo di insaccati e salumi a prescindere da quelle che sono le sue condizioni di positività alla toxoplasmosi. Questo perché stiamo parlando di ingredienti ricchi di sale e con pochi nutrienti e che dunque non sono tra i più salutari durante la gravidanza.
Mangiare con troppa frequenza questi tipi di alimenti, infatti, può aumentare disturbi come la stanchezza, la spossatezza e il gonfiore. Insomma, la regola sempre valida è quella di non esagerare.
Ma allora, quale è la dieta migliore da seguire in gravidanza? La risposta è più semplice di quanto pensiate: la dieta mediterranea. In ogni caso, il vostro medico di fiducia saprà darvi tutti i migliori consigli al riguardo.
Si può mangiare la mortadella in gravidanza?
Se siete amanti della mortadella, niente paura, perché rientra tra i salumi che si possono consumare durante la gravidanza. Come detto, infatti, la mortadella viene lavorata con processi di lavorazione con una temperatura oltre i 60°C che quindi riesce ad uccidere tutti i protozoi e i batteri, ovviamente anche il toxoplasma.
Quando parliamo di insaccati e salumi durante la gravidanza, è infatti la toxoplasmosi il principale nemico. Ma che cos’è questa infezione e quali sono i rischi? Stiamo parlando di un’infezione che ha come responsabile il microrganismo Toxoplasma Gondii.
Al di fuori della gravidanza, la maggior parte delle persone non si accorge di averla contratta. Questo perché i sintomi sono molto generici e lievi. Tra questi c’è ad esempio il mal di gola, il mal di testa, la stanchezza o il classico dolore alle ossa.
La buona notizia è che si può contrarre una volta sola, dopo la quale il nostro organismo resta immune per sempre. Come detto però la toxoplasmosi può essere molto pericolosa durante la gravidanza, perché può colpire anche il feto.
Le conseguenze più gravi sono un aborto spontaneo, la nascita prematura del feto o conseguenti problemi di natura mentale per il bambino. Uno dei primi passi da fare quando si resta incinta è quindi quello di capire se siamo immuni oppure no alla toxoplasmosi.
Durante il primo mese di gravidanza infatti si esegue uno specifico esame del sangue per capirlo, il toxo test. Questo test ricerca quelli che sono gli eventuali anticorpi sviluppati, le immunoglobuline M e G, con i risultanti valori IgM e IgG.
Se l’IgG è positivo, significa che si è contratto la malattia in passato. Qualora invece fosse l’IgM ad essere positivo, allora la toxoplasmosi è in corso. Anche in questo caso, comunque, il vostro medico di fiducia potrà rispondere a tutte le vostre domande e dubbi e indicarvi la strada giusta da seguire.
L’esame per la toxoplasmosi va ripetuto ogni mese durante la gravidanza. Se il vostro valore IgG è risultato positivo, allora siete immuni all’infezione e quindi potete mangiare praticamente di tutto, fermo restando ovviamente il consiglio di seguire una dieta sana ed equilibrata per la vostra salute e per quella del futuro nascituro. A tal proposito, conoscete gli inaspettati benefici del pesto durante la gravidanza?